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OCEAN VUONG Cielo notturno con fori d’uscita

NASCE una nuova collana di poesia: I Venti della Nave di Teseo. Che dire, se non che siamo felici? Lo stile è quello ineguagliabile di Elisabetta Sgarbi, ricerca, intuizione, originalità. Nomi nuovi, nomi dimenticati, nomi fuori dalla conventicola. 
Si inizia con il poeta vietnamita,  Ocean Vuong – un giovane Majakovskij per forza e stile –  e con Michael Faber, acclamato autore di un best seller Il petalo cremisi e il bianco,ora alle prese con un dolore indicibile
Benvenuti Venti freschi!  

Alba Donati

La folgorante raccolta poetica di una nuova, grande, voce. Vincitore del Whiting Award 2016. 

Tra i 10 libri di poesia da leggere per l’Huffington Post e Publishers Weekly. 

Grafica Divina

“Leggere Ocean Vuong è come guardare un pesce muoversi: usa le diverse varietà dell’inglese con intuizione fisica. I suoi versi sono lunghi e brevi, la sua scrittura lirica e narrativa, la sua grammatica formale e ribelle. Vuong ha creato una poetica dell’inclusione.” 

The New Yorker 

“Possiede il raro dono di saper usare la magia delle parole per riassumere e preservare il passato, per trasformare le “ossa in sonetti” e – attraverso il contatto della penna e della carta – di salvare la sua famiglia dall’estinzione”. 

The New York Times 

L’autore sarà ospite alla Milanesiana dal 4 luglio al 7 luglio alle ore12 a Palazzo Reale, Sala Otto Colonne, per l’incontro “Il respiro della musica e della poesia”

Ocean Vuong è un nuovo, grande, poeta’ inizia così l’introduzione di Michael Cunningham. Ha ventotto anni ed è arrivato dal Vietnam negli Stati Uniti a soli due anni: la sua è una lingua nuova, di commistione e creazione, che ha entusiasmato autori e critici e ha dimostrato quanto la poesia sia, ancora una volta, il cuore pulsante dei mutamenti letterari.  I suoi temi? Il Vietnam dilaniato dalla guerra e dal comunismo; New York – il simbolo dell’America – ferita dalla violenza e dall’intolleranza; l’omosessualità come condizione radicalmente diversa ed emarginante.  35 poesie, ispirate al vissuto di questo giovanissimo autore, in cui l’amore per il classicismo – il mito, l’estetica, l’armonia, la ricerca dell’ordine, della simmetria – si fonde con la ricerca di nuove forme, sempre fedeli al verso libero, e a una commistione fra prosa, dialogo, e lirismo sorprendente ed estremamente vitale che fanno pensare al giovane Majakovskij. Un poeta che ha anche lui ‘muscoli estetici ed emotivi’ come scrive acutamente Cunningham, proprio quello che Pasternak diceva dell’autore della Nuvola in calzoni (titolo che ha  la stessa cadenza di Cielo notturno con fori d’uscita). In America tutti parlano di lui, è una rivelazione.

Ocean Vuong è nato in Vietnam nel 1988 e si è trasferito negli Stati Uniti nel 1990. La sua raccolta di debutto, Night Sky With Exit Wounds, ha vinto nel 2016 il Whiting Award. Ha ricevuto inoltre altri riconoscimenti dalla Poets House, The Elizabeth George Foundation, La Fondazione Civitella Ranieri, The Saltonstall Foundation for the Arts, The Academy of American Poets, e il Pushcart Prize. Le sue opere poetiche e di narrativa sono state pubblicate sulla Kenyon Review, The Nation, New Republic, The New Yorker, The New York Times, Poetry, and the American Poetry Review, che gli ha conferito il Stanley Kunitz Prize for Younger Poets. La sua opera è stata tradotta in albanese, arabo, bulgaro, cantonese, francese, hindi, spagnolo e ucraino.

OCEAN VUONG Cielo notturno con fori d’uscita
traduzione di Damiano Abeni e Moira Egan 
prefazione di Michael Cunningham

 

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