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Ospite del nostro format musicale Andrea Amati

Andrea Amati è nato e vive a Santarcangelo di Romagna. Il suo percorso verso la musica parte da lontano: non da una scuola musicale, non da un conservatorio ma dal palco del teatro. Fin da adolescente comincia, infatti, a frequentare scuole e ambienti teatrali riminesi e a perfezionare il linguaggio del corpo con la danza, la dizione, il canto e la narrazione. Nel 2014 si è fatto conoscere con il suo primo album “Via di Scampo” che lo ha portato a suonare in giro per l’Italia. Autore originale e interprete brillante del canzoniere legato alla grande musica d’autore italiana, Andrea sul palco ha una forte presenza, intenzioni molto precise e uno stile immediatamente riconoscibile uniti ad una grande capacità di coinvolgere ed emozionare il pubblico. Nel 2018, in seguito alla pubblicazione del suo nuovo album “Bagaglio a mano”, è stato anche opening act di alcune date del tour dei Nomadi, tra cui il concerto che ha celebrato i 55 anni di attività della band lo scorso 23 giugno a Rimini.

Quando hai iniziato a fare musica?

Grafica Divina

Tardi; negli anni universitari; facevo teatro e volevo fare l’attore ma ero un grande appassionato di musica, galeotto fu uno spettacolo dedicato a Fabrizio De André.

Con quali artisti sei cresciuto?

Con tutto il panorama cantautorale italiano, De André, Tenco, De gregori su tutti; ma anche il rock’n’roll, tanto rock’n’roll.

Come nasce la tua musica? Quali sono le tue fonti d’ispirazione?

Tutto può ispirarmi, una lettura, un disco… da quando scrivo canzoni cerco di non ossessionarmi con nessun artista in modo da non esserne troppo influenzato ma di coglierne sfumature necessariamente superficiali che quindi abbiano bisogno che ci metta sempre del mio.

Di cosa parla la tua nuova avventura musicale?

E’ un disco di alleggerimento dalle cose troppo pesanti che ci ostiniamo a portare dentro come le paure, i sensi di colpa, il dover dimostrare a tutti i costi qualcosa… un disco di alleggerimenrto e di conseguenza di liberazione.

Qual è il messaggio che vuoi mandare con la tua musica?

Vorrei raccontare un po’ della mia storia e delle storie che sento vicine o che mi colpiscono; i messaggi vorrei li scegliesse chi ascolta nel senso che è giusto che una canzone lasci uno spazio preciso all’immaginazione e alle emozioni dell’ascoltatore; io le scrivo e le canto poi ognuno le vive come vuole.

Cosa hai deciso di raccontare con il tuo progetto?

In primis un viaggio personale, che non è finito, alla ricerca di me stesso

Qual è il momento in cui hai scoperto che avresti voluto intraprendere la strada della musica?

Nel dicembre del 2008 credo, la prima volta che ho cantato in pubblico un paio di pezzi di De André.

Quali sono i generi in cui spazi nella tua produzione?

Aspiro a un bel pop d’autore

Cosa significa lavorare nella musica oggi?

Sostanzialmente fare una gran fatica, abbattersi costantemente ma avere quelle serate di pura estasi, quando chiudi un pezzo o lo canti davanti a un pubblico, che ti ripagano e ti fanno andare avanti.

Cosa ne pensi dei social e del web in generale come mezzo per farsi conoscere?

Che, come tutte le cose, offrano buona possibilità e grandi trappole.

Cosa non deve mai mancare in un brano che ascoltate e in uno che scrivi?

In un brano che ascolto direi il “tirarmi dentro”, avere una chiave (musicale o di testo) che mi faccia aver voglia di continuare ad ascoltare, in uno che scrivo non deve mai mancare… la stessa cosa!

Cosa pensi dei talent show? Hai mai pensato di parteciparvi?

No. Non li amo particolarmente; mi piace guardarli perché sono bei programmi, fatti bene, con grandi scenografie, ottimi copioni, grande ritmo e grandi voci… ma sono programmi, è tv… non è musica! a me interessa fare musica! e non voglio dire che i ragazzi che partecipano non siano grandi musicisti o grandi cantanti eh, non mi fraintenda; io sto parlando proprio dei programmi in sé.

Dieci dieci cose che ti piacciono e dieci che ti fanno arrabbiare.

20 cose?!? Dovrei pensarci per due giorni… ahaha. Scherzi a parte mi fanno molto arrabbiare l’arroganza, la disumanità e il non mettersi mai in gioco o in dubbio; amo molto caratteristiche quali la curiosità, la voglia di scoprire e di scoprirsi

Prossimi appuntamenti dal vivo?

In tour fino a Gennaio. Tutti gli appuntamenti sono sulla mia pagina facebook/instagram

Progetti?

Fare concerti memorabili e scrivere canzoni altrettanto memorabili.

 

 

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