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Ospite del nostro format gli Iron Mais

Gli Iron Mais sono la più celebre band cowpunk del panorama musicale italiano.
Il progetto nasce dall’idea di rivisitare in uno stile che amalgama folk, bluegrass , country e incisi western, alcuni dei maggiori successi della storia del Rock in tutte le sue epoche e sfumature. I personaggi portati in scena sono Testa di Cane (voce e banjolele), La Contessina (violino e voce), Jack La Treena (banjo e voce), Lo Scollo (contrabbasso), il Ragazzo Nutria (chitarra) e Burrito (batteria).
Il loro show è una miscela esplosiva di ironia, look caratteristico, esilarante carisma bifolco, e soprattutto un groove massiccio ed energico della loro radicata vena hard-core, passando per un’attitudine innata al Roots folk tipico degli Stati Uniti del Sud. Gli Iron Mais hanno portato al main stream un genere misconosciuto al pubblico italiano grazie alla loro partecipazione alla nona edizione del celebre talent X-Factor, durante la quale si sono distinti come qualcosa di assolutamente alternativo rispetto alle edizioni precedenti, e hanno dato identità ad uno stile che fino a prima di loro era pressoché inesistente in Italia.
La produzione discografica della band conta all’attivo un album di cover (HARDCOCK 2015), un EP contenente il primo inedito Nausea (NAUSEA 2016) e il nuovo disco THE MAGNIFICENT SIX (2017) che include anche 6 brani inediti che trattano di temi attuali presentati con la caratteristica ironia, provocazione e irriverenza della band. I brani inediti sono tutti in italiano, scelta voluta per comunicare e coinvolgere in maniera più completa il pubblico ed immergerlo nel goliardico mondo degli IRON MAIS. A partire dal 2017 il management e booking sono gestiti dall’etichetta Maninalto! (www.maninalto.org.).

Cosa significa lavorare nella musica oggi?
Significa fare fatica. Il mondo lavorativo è in continuo cambiamento anche nel settore musicale, soprattutto se non si è inseriti nel cosiddetto canale “mainstream”. Sicuramente non è possibile vivere esclusivamente di musica se fai un genere un pò di nicchia come il nostro… Bisogna spendere molte energie (e soldi) per riuscire a raggiungere anche gli obiettivi più facili, come per esempio la creazione, pubblicazione e promozione di un disco o come riuscire a tenere alta l’attenzione dei fan e degli utenti di musica a quello che è un progetto come il nostro. C’è poi tutta la parte di preparazione del tour e delle date, che sono la parte “vera” di un gruppo musicale, anche qui non è sempre facile trovare degli spazi o delle condizioni lavorative idonee per potersi esprimere al meglio.

Grafica Divina

Cosa rappresenta la musica per voi?
La musica è parte di noi fin da ragazzini. Siamo cresciuti ascoltando, imparando e suonando musica e questa innegabilmente è diventata una parte fondamentale delle nostre vite. Io mi ricordo che da bambino preferivo ascoltare musica e strimpellare la chitarra piuttosto che giocare a pallone con i miei compagni di classe… ho perso il conto di quante musicassette (per chi se le ricorda) ho consumato!

Come vi siete trovate a X Factor?
Direi bene! Ci siamo presentati per quello che siamo molto spontaneamente ed abbiamo ottenuto anche un discreto successo tra il pubblico e i giudici, nonostante fossimo consapevoli di presentare un progetto molto diverso rispetto ai canoni del talent. Abbiamo anche avuto la fortuna di poter essere ospiti fissi all’Extrafactor di Mara Maionchi con un grado di libertà molto alto nella scelta dei brani da proporre.

Cosa dobbiamo sapere di voi per comprendere a pieno il vostro universo creativo?
Noi sei veniamo da esperienze musicali molto diverse, c’è chi arriva dal metal, dal rock, dal punk, dal rockabilly, dallo stoner… quindi generi abbastanza lontani da quello che è presentato dagli Iron Mais. Questo è sicuramente un punto di forza per quanto riguarda il contributo che ognuno può dare in fase di creazione / rivisitazione dei brani.

Cosa vi piace nel mondo e cosa detestate?
Ci piace grigliare e far festa! Al di la della battuta ci piacciono le cose semplici… e mangiare bene è una di queste cose. Ci piace anche avere un contatto diretto con i nostri fan soprattutto ai concerti, dove abbiamo l’occasione di incontrare sempre gente nuova interessata al nostro progetto. Cosa detestiamo? Per esempio gli arrampicatori sociali! Abbiamo anche composto un brano su questo argomento e lo trovate proprio in apertura del nostro nuovo disco “The Magnificent Six”.

Come vi approcciate ad un nuovo progetto?
Abbastanza frequentemente capita che a qualcuno di noi venga un’idea stramba, come un nuovo brano oppure un videoclip, che viene accolta dal gruppo sempre in modo positivo! Partendo dall’idea originale facciamo un brainstorming (per quel poco “brain” che ci resta), valutiamo la fattibilità e poi ci buttiamo a capofitto nel progetto.

Quali gli ingredienti di questa vostra nuova avventura?
L’avventura, più che nuova, direi che si sta consolidando man mano. Gli ingredienti di base però sono gli stessi. Il divertimento che proviamo quando siamo sul palco è genuino e questa è una caratteristica fondamentale per poter trasmettere questa stessa emozione alla platea. Infatti il momento del concerto è un continuo scambio con il pubblico, sia in termini di energia sia verbalmente. A noi piace molto avere un dialogo con il pubblico e questa cosa ci permette di vivere alla pari con lo spettatore il concerto. Altro elemento è sicuramente l’orecchiabilità e la ballabilità degli arrangiamenti, proponendo una scaletta in cui non ci si annoia di certo.

Quali sono i vostri prossimi impegni?
E’ da poco cominciato il nuovo tour estivo che ci terrà impegnati qualche mese. Vagabonderemo un pò per l’Italia promuovendo il nuovo disco soprattutto nei weekend, partecipando a numerose feste all’aperto. Cercheremo inoltre di godere dei piatti tipici di tutte le regioni e città che ci ospiteranno!

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