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Ospite del nostro format musicale Iskra

ISKRA – #CONTROCORRENTE (AUTOPRODUZIONE)

L’album di esordio di IsKra si chiama #ControCorrente ed è il progetto di Daniele Mangano.  Siciliano di origine, vive da alcuni anni a Sofia dove lavora per una multinazionale di videogames. Con il rock e il cantaurato italiano nell’anima (Fabrizio De Andrè in primis) proprio a Sofia, nello studio più prestigioso della capitale bulgara, ha registrato questo album d’esordio . I testi e la musica sono di Daniele Mangano. Alle chitarre Peter Rangelov, alla batteria Yordan Borisov, al basso Aleksander Kalanov. Il video del singolo “Amore inespresso” è stato realizzato dal regista Dimitar Stafidov.

Grafica Divina

Quando hai iniziato a fare musica?

Ho iniziato a scrivere all’età di 15 anni, la definirei quasi un’esigenza innata. Ho sempre avuto una grandissima voglia di raccontare attraverso i testi e, successivamente, anche con la musica. Con quali artisti sei cresciuto? Sono cresciuto a “pane e Rock” nazionale e internazionale, ma anche con il cantautorato italiano nel cuore. I miei riferimenti principali sono stati De André, Guccini, De Gregori, Jannacci, Bertoli, Gaetano, Graziani, Tenco e tantissimi altri, tra i quali anche Vasco Rossi. Tutti cantautori e poeti senza peli sulla lingua.

Come nasce la tua musica? Quali sono le tue fonti d’ispirazione?

Mi ricollego a quanto detto prima: oggi sento troppo rumore e pochi contenuti. Voglio dire che non si lascia più spazio ai testi quanto piuttosto a slogan che si rivelano falsamente efficaci. La gente non vuole più riflettere attraverso le canzoni e ritrovarsi nelle parole, come invece accadeva negli anni ‘60, ‘70, ‘80 e fino alla prima parte dei ‘90 e del 2000. Non giudico il trap e le nuove forme di comunicazione musicale, ma non mi ci ritrovo per niente. Posso sintetizzare questo mio pensiero con una frase tratta dalla bellissima canzone di Pierangelo Bertoli, A muso duro: “Adesso dovrei fare le canzoni con i dosaggi esatti degli esperti, magari poi vestirmi come un fesso e fare il defi-ciente nei concerti”.

Di cosa parla la tua nuova avventura musicale?

Nel disco c’è molta voglia di reagire ad un determinato stato di cose che sta dettando “codici di comportamento” in svariate forme e sfaccettature sociali. L’album può essere considerato un mani-festo, un grido di ribellione contro tutte le storture che connotano il periodo che stiamo vivendo. Talvolta mi sembra di essere tornato in una sorta di “Medioevo” dal quale, difficilmente, sarà possi-bile risorgere. Anche in occasione di questa tragica Pandemia, l’essere umano sembra non aver capi-to fino in fondo di non essere padrone della Natura. A mio avviso, dobbiamo recuperare un’etica dello stare al mondo. Un uomo senza ideali, senza slanci né sogni, del resto, è destinato ad essere, come diceva Faber, un cinghiale laureato in matematica pura. La società dei consumi ci impone eti-chette e modelli in cui rispecchiarsi, cliché sui quali fondare la propria ragione di vita, ma chi ha detto che sia giusto così? Chi lo ha deciso? #ControCorrente è un invito a vivere la propria vita dando la parte più vera di noi stessi, senza compromessi e senza tabù che possano limitare l’indivi-duo nell’esprimersi in quanto tale.

 Quali sono i generi in cui spaziate nella vostra produzione?

Si va dal Rock al Blues, dal Punk alla canzone d’autore ma anche, perché no, al Pop. Non mi piace restare chiuso in un solo genere, voglio variare a seconda del concetto che desidero trasmettere e dell’efficacia musicale che deriva dal “matrimonio” con il testo. Cosa ne pensi dei social e del web in generale come mezzo per farsi conoscere? Efficaci fino a un certo punto… sicuramente, se non si partecipa ad un talent o non si ha dietro una casa discografica, la strada, per gli Indie come me, si fa molto più lunga e difficile. Se vuoi avere successo ed ottenere il tuo wharoliano quarto d’ora di notorietà, puoi sempre farlo in qualsiasi modo. Ma elevarsi una spanna sopra e portare il tuo concetto di arte attraverso i social resta sempre una cosa molto difficile. La gente ha smesso di voler riflettere, forse e soprattutto, per i tempi che siamo vivendo.

Cosa non deve mai mancare in un brano che ascolti e in uno che scrivi?

Certamente i contenuti e l’Emozione che da essi scaturisce.

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