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Teatro San Carlo di Napoli ecco la nuova stagione

TEATRO DI SAN CARLO NAPOLI: PRESENTATA ALLA STAMPA LA STAGIONE D’OPERA 18/19⁩

Stagione d’Opera, di Concerti e di Danza 2018 /2019

La nuova Stagione

Grafica Divina

Inaugurazione il 25 novembre con Riccardo Muti che dirige Così fan Tutte di Wolfgang Amadeus Mozart. Il 15 dicembre Juraj Valčuha sale sul podio dell’Orchestra e del Coro del San Carlo per Káťa Kabanová di Leóš Janáček.

Napoli, 21 giugno 2018 – La tradizione dell’innovazione è il manifesto programmatico sotteso alle Stagioni d’Opera, di Concerti e di Danza del Teatro di San Carlo che anche quest’anno conferma la volontà di costruire percorsi polifonici creando e intersecando armonie e dissonanze tra repertori, generi, stili, interpreti e chiavi di lettura tra i più variegati.

In uno spettro assai ampio di proposte, testimonianza del fermento creativo e produttivo del San Carlo (dodici titoli d’opera per un totale di settantotto recite, cinque produzioni di danza per ventotto alzate di sipario, quindici concerti per diciassette spettacoli tra musica sinfonica e da camera) è facile trovare accanto alla mozartiana e inaugurale Così fan tutte, diretta da Riccardo Muti, i temi a tinte forti di Káťa Kabanová – per la direzione di Juraj Valčuha – titolo di Leóš Janáček poco frequentato dai palcoscenici italiani, o sostare in una più rassicurante Bohème che cede subito il passo al musical d’autore di Lady, Be Good!, capolavoro scritto a quattro mani da Ira e George Gershwin, cui fanno seguito le visioni notturne de Les Contes d’Hoffmann di Jaques Offenbach per arrivare – dopo la grandiosità wagneriana di Die Walküre, la pucciniana Madama Butterfly, la verista Cavalleria rusticana – alle complesse architetture drammatiche e musicali di primo Ottocento della “napoletana” Ermione di Gioachino Rossini nel proseguimento delle celebrazioni per i 150 anni dalla morte.

Ma la promessa di un progetto creativo si mantiene anche nella scelta dei registi. Il Teatro San Carlo chiama in scena non solo i nomi più illustri della regia internazionale, ma le personalità più diverse per i percorsi stilistici operati.

Alle linee eleganti ed essenziali di Chiara Muti per il Così fan tutte, o alla sobrietà di Leo Muscato per il verdiano Un ballo in maschera, si opporranno i segni ossessivi e claustrofobici del tedesco Willy Decker per la Kabanová ambientata in un passato senza tempo, in una unica stanza grigia, luogo anch’esso indefinito, abitato unicamente dalle lacerazioni dei personaggi; o si potranno trovare le incursioni ipertestuali di Pippo Delbono per Cavalleria rusticana, il surrealismo di Lauren Pelly per Les Contes d’Hoffmann, le contaminazioni tra differenti linguaggi espressivi di Federico Tiezzi per Die Walküre, l’occhio del cinema che va oltre se stesso di Ferzan Ozpetek per Butterfly, la “libera fedeltà filologica” al testo musicale di Jacopo Spirei per l’Ermione, le evocazioni felliniane per i Pagliacci di Daniele Finzi Pasca.

I direttori e gli interpreti di altissimo livello suggellano il valore di tutte le scelte. Per i cantanti si citano solo alcuni, come Maria Bengtsson, Barbara Haveman, Gabriela Beňačková, Misha Didyk, Karen Gardeazabal, Giorgio Berrugi, Roberto Aronica, Celso Albelo, Luca Salsi, Saioa Hernández, Maria Grazia Schiavo, Nino Machaidze, John Osborn, Alex Esposito, Evgenia Muraveva, Rebeka Lokar, Saimir Pirgu, Robert Dean Smit, Egils Silins, Irene Theorin, Ekaterina Gubanova, Aleksandra Kurzak, Piero Pretti, Claudio Sgura, Violeta Urmana, Veronica Simeoni, Marcelo Alvarez, Carmen Giannattasio, Enea Scala, Antonino Siragusa e molti altri artisti di alto rango. Per i direttori – accanto a Muti e Valčuha – tornano Donato Renzetti, Gabriele Ferro, Pinchas Steinberg, Alessandro De Marchi, Jordi Bernàcer, che saranno alla testa dell’Orchestra del Teatro San Carlo – e del Coro, preparato dal nuovo Maestro del Coro in carica Gea Garatti Ansini – che, grazie al lavoro condotto con il “suo Direttore” Juraj Valčuha, sta raggiungendo livelli sempre più alti per qualità di suono e di esecuzione.

Inaugurazione straordinaria, dunque, con Riccardo Muti che il 25 novembre (sino al 2 dicembre) leverà la bacchetta su Così fan tutte. Dopo 34 anni il Maestro Muti torna al Teatro San Carlo, per un nuovo allestimento del capolavoro mozartiano co-prodotto con la Wiener Staatsoper, dove sarà ospitato nel 2020.

Juraj Valčuha, come già accennato, inaugura i suoi appuntamenti con la Stagione d’Opera del Massimo il 15 dicembre (sino al 20 dicembre) con Káťa Kabanová – andata in scena per la prima volta al Teatro Nazionale di Brno nel 1921 – che Leóš Janáček scrisse su proprio libretto in collaborazione con Vincenc Cervinka ispirandosi al dramma Grosa di Aleksandr Ostrovskij. Il secondo impegno del Direttore Musicale del San Carlo sarà a maggio (dall’11 al 18) con Die Walküre di Richard Wagner, produzione sancarliana del 2005 e premio Abbiati 2006 per le scene di Giulio Paolini che così descrive il suo lavoro: “La scena è l’eco, il riflesso di qualcosa che è già stato: l’azione non avviene, non ha luogo in tempo reale, ma attraverso la memoria della sua rappresentazione. Assistiamo cioè a un’evocazione, a un regesto di eventi e situazioni citate e restituite, oggi, da un’ipotesi teatrale”.

Affidata a Valčuha anche l’inaugurazione del San Carlo Opera Festival, il 6 luglio (sino al 14 luglio), con Cavalleria Rusticana per la regia di Pippo Delbono, che dell’opera esalta il senso della perdita, del lutto, traducendolo in un poema tutto umano che deraglia verso le ferite della passionalità distruttiva. Nel 2012 Sergio Tramonti è stato premiato dell’Abbiati per le scene. I costumi sono di Giusi Giustino.

Dopo La Bohème di Giacomo Puccini diretta da Alessandro Palumbo per la regia di Francesco Saponaro (dal 16 al 22 febbraio), si volta completamente pagina con Lady, Be Good! capolavoro di Ira e George Gershwin, musical ambientato nella Broadway dei roaring twenties che fin dagli esordi del 1924 fu un successo clamoroso. Il Teatro San Carlo ha aperto le porte a un genere, come quello del musical, portandolo a pari dignità dell’opera. Infatti memorabile resta l’allestimento di quest’anno di My Fair Lady, accolto da unanime favore del pubblico e della critica nazionale. Sul podio dell’Orchestra e del Coro del San Carlo salirà Nick Davis, la regia è dello spagnolo Emilio Sagi (Produzione del Teatro della Zarzuela di Madrid) e il Corpo di Ballo del San Carlo si muoverà sulle coreografie di Nuria Castejon (dal 3 al 9 febbraio).

Titolo verdiano dal 22 al 28 febbraio: Un ballo in maschera, guidato dalla mano sicura e maestra di Donato Renzetti alla testa del Coro e dell’Orchestra del San Carlo. La regia è di Leo Muscato, le scene di Federica Parolini, i costumi di Silvya Aymonino. Allestimento della Fondazione Opera di Roma in co-produzione con Malmö Opera.

Onirico, fantastico, divertente e funambolico: Les Contes d’Hoffmann di Jaques Offenbach è l’altro titolo proposto dal San Carlo, che per questo capolavoro del musicista francese ospiterà (dal 17 al 24 marzo) una co-produzione dei Teatri d’Opera di Losanna, Bordeaux e Marsiglia per la regia di Lauren Pelly e la direzione del maestro israeliano Pinchas Steinberg.

Dal 16 al 20 aprile (ripresa poi dal 25 maggio al 1° giugno) sarà la volta di Madama Butterfly per la regia di Ozpetek e la direzione di Gabriele Ferro che vede straordinari interpreti tra cui Evgenia Muraveva nei panni della protagonista e Saimir Pirgu in quelli di Pinkerton.

Dopo la pausa estiva, (dal 20 settembre al 5 ottobre) si riprende con la fortunata edizione di Traviata per la regia di Lorenzo Amato e le scene di Ezio Frigerio.

Dal 7 al 12 novembre sarà di scena Ermione di Gioachino Rossini in una nuova produzione del Teatro di San Carlo. Opera tra le più singolari e difficili del Pesarese, Ermione fu creata per Napoli nel 1819, dopo i successi di Armida, Ricciardo e Zoraide e Mosè in Egitto (messo in scena quest’anno dal San Carlo). Sul podio salirà Alessandro De Marchi, specialista del repertorio rossiniano. Invece la regia sarà a firma di Jacopo Spirei, giovane regista italiano di fama internazionale già assistente di Graham Vick.

Conclude la Stagione d’Opera Pagliacci di Ruggero Leoncavallo (dal 20 al 26 novembre) diretto da Jordi Bernàcer. Tra gli interpreti Eleonora Buratto e Antonello Palombi. Questa Produzione del San Carlo e della Fondazione Campania dei Festival è a firma di Daniele Finzi Pasca per la regia.

I Concerti

Un’offerta ampia e di qualità, un repertorio aperto in tutte le direzioni, che spazia dal barocco alla musica contemporanea. È la Stagione di Concerti 2018/2019 del Teatro di San Carlo, con una programmazione lunga dodici mesi. Protagonisti l’Orchestra e il Coro del Massimo napoletano guidati dal direttore musicale Juraj Valčuha e da Maestri della scena mondiale, con la presenza di giovani promesse del concertismo internazionale accanto a celebri interpreti. Un cartellone in cui spicca la versatilità dell’Orchestra che, per unicità di suono, duttilità, originalità interpretativa e grazie al lavoro affrontato assieme al direttore Valčuha anche nel repertorio sinfonico, ha ulteriormente definito la propria cifra stilistica e si sta imponendo come una tra le migliori compagini orchestrali nazionali e sovranazionali.

Ad Orchestra e Coro dunque, sotto la direzione musicale di Valčuha, è affidata sabato 20 ottobre l’apertura con la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi, immenso capolavoro sinfonico corale che offre l’occasione per restituire al pubblico l’eccellenza raggiunta dai complessi artistici sancarliani, cui si somma il prestigio degli interpreti quali Eleonora Buratto, Veronica Simeoni, Antonio Poli e Riccardo Zanellato.

Domenica 11 novembre Valčuha condurrà l’orchestra attraverso due capisaldi del repertorio russo: il Concerto n. 2 in sol minore per violino e orchestra op. 25 di Sergej Prokof’ev (che segna il debutto al Massimo napoletano di Valeriy Sokolov, violinista di origine ucraina) e le Danze Sinfoniche op. 45 di Sergej Rachmaninov.

Concerto di Natale speciale quest’anno: il 22 dicembre Juraj Valčuha sarà alla guida dell’Orchestra giovanile Sanitansamble che suonerà accanto all’Orchestra e al Coro di Voci Bianche del Teatro di San Carlo. Il direttore musicale concluderà il suo percorso sinfonico della Stagione l’8 giugno con la Sinfonia n. 6 in la minore “Tragica” di Gustav Mahler.

Maxim Vengerov, nella doppia veste di direttore e solista, il 25 ottobre eseguirà, accanto al primo violino di spalla Cecilia Laca e all’Orchestra del San Carlo, un programma interamente mozartiano. Michele Campanella interpreterà pagine di Mozart, Beethoven e Schubert e sempre per la sezione dedicata ai pianisti il 9 gennaio sarà la volta di Mariangela Vacatello, Secondo premio al “Concorso Busoni” del 2005, che per il suo debutto al San Carlo ha scelto Ligeti, Beethoven e Liszt. Yutaka Sado è il direttore ospite che sabato 26 gennaio guiderà l’Orchestra in un programma che mette insieme Brahms, Schönberg e Bruckner. Il grande soprano Mariella Devia, il 12 febbraio, sarà la protagonista del recital dal titolo Eroine e regine del Romanticismo italiano.

Debutto al San Carlo per il direttore statunitense Ryan McAdams, che il 2 marzo dirigerà il giovane compositore Christopher Cerrone con Will there be singing e a conclusione Die Seejungfrau (La sirenetta) di Alexander Zemlinsky. Incastonato il Concerto n. 4 in sol maggiore per pianoforte e orchestra di Ludwig van Beethoven nell’interpretazione di Barry Douglas. Un doppio debutto, quello del direttore lettone Andris Poga e dell’astro nascente del pianoforte Conrad Tao, due artisti giovani che hanno già dato prova del proprio valore a livello internazionale. Eseguiranno il Concerto per pianoforte n. 1 di Čajkovskij e la Seconda Sinfonia in re maggiore, op. 43 di Jean Sibelius. Infine, mercoledì 15 maggio, Gea Garatti Ansini dirigerà il Coro del San Carlo nel grandioso Ein deutsches Requiem di Brahms.

Concerto d’Imprese

Valery Gergiev, Cecilia Bartoli, Juraj Valčuha

Tra gli appuntamenti più prestigiosi della programmazione concertistica del Teatro di San Carlo saranno quelli resi possibili grazie a Concerto d’Imprese, progetto sostenuto da un gruppo di eccellenze imprenditoriali del territorio campano (Aedifica / Brin 69 Srl, Ferrarelle Spa, SIAP Srl, Getra Spa, TEMI Spa per GLS, Isaia Spa, Laminazione Sottile Spa, Seda Spa) che hanno unito le forze per implementare interventi di sostegno all’attività del Teatro.

Per Concerto d’Imprese Valery Gergiev, direttore tra i più celebri e celebrati del nostro tempo torna a Napoli sabato 2 febbraio 2019 con l’Orchestra del Teatro Mariinsky.

Venerdì 8 marzo per la prima volta al San Carlo arriva Cecilia Bartoli, tra le più acclamate interpreti che, con l’Ensemble barocco Les Musiciens du Prince di Monaco diretto da Gianluca Capuano, proporrà un raffinato programma dal titolo Arie d’opera tra Settecento e Ottocento.

Una maratona senza precedenti sarà quella di sabato 22 giugno 2019, protagonista Juraj Valčuha che dirigerà per dodici ore, senza soluzione di continuità, l’integrale delle Nove Sinfonie di Ludwig van Beethoven, alla testa dell’Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo e dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI.

Concerto di Imprese sostiene anche nuovi talenti emergenti del panorama pianistico internazionale come Lorenzo Pone (borsista al Royal College of Music di Londra) che il 6 ottobre affronterà un repertorio di raffinata sensibilità con pagine di Haydn, Mozart, Beethoven, Debussy e Chopin.

La Danza

Cinque titoli di richiamo, per una Compagnia giovane e in grande forma, che si confronta con la tradizione e le tendenze della scena contemporanea. La Stagione di Danza 2018 / 2019 del Teatro di San Carlo si muove, infatti, in perfetto equilibrio tra repertorio classico, con balletti come Lo Schiaccianoci, Il lago dei Cigni e Sogno di una notte di mezza estate (nelle versioni di Giuseppe Picone, Charles Jude e Patrice Bart), e coreografie all’insegna della modernità come Rossini Cards di Mauro Bigonzetti e Pulcinella di Francesco Nappa.

Una programmazione che conferma l’impegno del Teatro di San Carlo nel valorizzare l’eccellenza del Corpo di Ballo (diretto da Giuseppe Picone), fiore all’occhiello del Massimo napoletano che continua ad ottenere in Italia e nel mondo risultati importanti. Infatti il 3 luglio il Corpo di ballo è diretto a Pechino per tre recite di Cenerentola con la coreografia di Picone al National Center of Performing Arts.

La Danza si apre il 27 ottobre con Rossini Cards, spettacolo con coreografie di Mauro Bigonzetti su musiche di Gioachino Rossini, che vede protagonista Giuseppe Picone. Divertissement di potente creatività, libero da qualsiasi gabbia drammaturgica, Rossini Cards è composto da immagini ora ironiche, ora drammatiche e sensuali che si susseguono a ritmo incalzante, celando – tra geometrica ed astratta leggerezza dei movimenti – asperità tecniche e virtuosismi. Lo spettacolo rientra tra le iniziative dedicate a Gioachino Rossini nel 150° anniversario della sua scomparsa.

Dal 29 dicembre torna in scena Lo Schiaccianoci: appuntamento natalizio divenuto di rito, nella versione coreografica di Giuseppe Picone da Marius Petipa. Étoile ospite sarà Vadim Muntagirov nei panni del Principe, stella del Royal Ballet di Londra che il pubblico napoletano ha già avuto modo di apprezzare nella scorsa Stagione. Ancora Muntagirov, assieme ad altre étoiles di pari prestigio come Marianela Nuñez (anche lei proveniente dal Royal Ballet) e Ludmila Konovalova (dalla Wiener Staats Ballet) saranno protagonisti de Il lago dei Cigni con la coreografia di Charles Jude, che torna a Napoli dopo il grande successo de Lo Schiaccianoci. La programmazione estiva del San Carlo Opera Festival vede il ritorno, per la danza, del Pulcinella di Francesco Nappa che ha disegnato sulle note del celebre balletto di Stravinskij un Pulcinella moderno, vivido e fresco, impegnato a interagire con 140 installazioni di Lello Esposito.

Conclude Sogno di una notte di mezza estate di Felix Mendelssohn-Bartholdy proposto nella coreografia di Patrice Bart, danzatore e coreografo francese il cui nome è saldamente legato all’Opéra di Parigi in virtù di un sodalizio durato dal ’57 al ’96. Étoile ospite Friedman Vogel dello Stuttgart Ballet, vincitore del Prix de Lausanne 1997 e della Medaglia d’Oro al Prix de Louxembourg nel 1998.

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