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Conosciamo meglio Luca Ramacciotti, maestro di Ikebana

Incontriamo il poliedrico Luca Ramacciotti, che affianca l’attività di regista a quella di insegnante di Ikebana della scuola Sogetsu, per conoscere qualcosa in più di questa tradizionale e affascinante arte giapponese…

La nostra intervista

Come nasce la tua passione per l’Ikebana Sogetsu?
Per puro caso. Ero a Roma durante una Notte Bianca e all’Istituto Giapponese di Cultura tenevano workshop di sumi-e, tintura di tessuti ed Ikebana. Decisi, assieme al mio amico Lucio Farinelli che ora insegna con me, di partecipare al workshop di Ikebana e per puro caso fummo iscritti a quello della Sogetsu (l’altro era della scuola Ohara). O non so se fu puro caso, non credo molto alle coincidenze. Dopo il workshop ci fu una dimostrazione della maestra che spiegò come l’allora direttore della scuola (Hiroshi Teshigahara) facesse anche installazioni scenografiche per le opere. E lì mi si accese la lampadina di interesse. Così iniziai a prendere lezioni.

Grafica Divina

Cosa è in sintesi l’Ikebana?
È il percorso. Anticamente quest’arte si chiamava kado, la via del fiore. I Giapponesi per tutte le arti usano il suffisso do che significa percorso, via (shodo, la via della scrittura, bushido la via del guerrero, chado, la via del tè etc). Il fare realmente la composizione floreale è il fattore “meno interessante”. L’importante è lo studio del materiale vegetale, comprendere come utilizzarlo, lavorarlo, disporlo, il vaso da usare…

Perché oggi ci si dovrebbe avvicinare all’arte dell’Ikebana?
Non saprei dirtelo sinceramente. Da parte delle allieve che abbiamo io e Lucio Farinelli ho visto le più disparate motivazioni. C’è anche chi lo fa per darsi un tono, ma durano poco. Anche perché il corso completo prevede quattro livelli per cui lo termina chi è veramente motivato. Mi dispiace solo che in Italia abbiamo l’idea della geisha che fa Ikebana. Niente di meno vero. Le donne in Giappone hanno avuto recentemente la possibilità di avvicinarsi alle arti tradizionali che fino a pochi secoli fa erano di appannaggio esclusivamente maschile. Infatti tutti i fondatori di scuole di Ikebana sono uomini.

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Perché un uomo si dovrebbe avvicinare all’Ikebana?
Molti fioristi occidentali famosi sono uomini. L’Ikebana gli darebbe un quid in più sull’estetica che è diametralmente opposta alla nostra occidentale. L’uomo diciamo comune per riscoprire una natura che spesso sfioriamo, ma non guardiamo e comprendiamo più. È incredibile come le persone già a metà del I livello si accorgano per strada di fiori, piante, foglie che prima non notavano.

Tu parli di Ikebana Sogetsu, la differenza con le altre scuole?
Come direbbe Celentano: La Sogetsu è rock. A parte gli scherzi, le scuole di Ikebana son tutte bellissime: dall’Ikenobo che ha codificato quest’arte, all’Ohara che ne ha mutato l’aspetto, alla Sogetsu che lo ha letteralmente rivoluzionato. Pur mantenendo i principi ideologici, stilistici ed estetici classici ha trasformato l’Ikebana in un’opera d’arte, una scultura di fiori viventi. Questi concetti provo a spiegarli sempre nei post del mio blog https://lucaramacciotti.wordpress.com

Qual è il tuo ruolo all’interno della scuola Sogetsu?
Recentemente il mio collega Lucio Farinelli mi ha definito il dittatore italiano dell’Ikebana. Questa battuta fa riferimento che attualmente detengo sia la carica di Presidente del Chapter Roma di Ikebana International ia quella di Chairperson del Concentus Study Group. Inoltre ho vinto l’ultima edizione del concorso internazionale bandito dalla mia scuola 草月みんなのいけばな展 Everyone’s Sogetsu Ikebana Exhibition

Spiegaci le tue cariche…
La Sogetsu permette dil costituire in una nazione straniera degli Study Group o Branch che operano in suo nome. A Roma abbiamo costituito il Concentus Study Group che io dirigo avvalendomi dell’aiuto di Lucio Farinelli, delle maestre Anne Justo e Yanitsa Georgieva (che ci raggunge sempre dalla Bulgaria dove abita) e delle nostre fantastiche allieve. Teniamo corsi, dimostrazioni, conferenze, mostre a Roma e in Toscana, ma spesso ci hanno chiamato anche in altre regioni, come abbiamo allieve che vengono da tutta Italia e dall’estero. Ikebana International invece è un’Associazione che raccoglie le principali scuole di Ikebana ed ha varie rappresentanze in tutto il mondo.

Che programmi hai per il prossimo futuro?
Oltre a svolgere le nostre molteplici attività, quest’anno iniziano i festeggiamenti per il 90 compleanno della scuola per cui ci sono molte idee in preparazione. Abbiamo, con Ikebana International, da poco conclusa un’esposizione presso Campomarzio70 a Roma dove per la prima volta in assoluto son stati creati degli Ikebana ispirandosi ai profumi d’autore, un’idea che avevo in mente da tempo. E poi workshop collaterali quali ceramica presso il laboratorio del maestro Sebastiano Allegrini o di fotografia.

Intervista di: Cinzia Ciarmatori

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