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Due chiacchiere con… i Digit

I Digit sono quattro ragazzi che vale davvero la pena oscere. Ecleci e originali, Luca Rizzo (voce e synth), Tommaso Stabellini (chitarre), Michelangelo Gandini (basso) e Alessandro Grossi (batteria) si sono dati subito da fare: dopo l’uscita di Digit hanno pubblicato il videoclip e il singolo Il Circo C’est la Vie ma soprattutto hanno suonato tanto dal vivo. Con l’uscita di A Berlino va bene i ragazzi annunciano anche i prossimi live del mese di maggio: 13 Maggio Fior di Fiera (con la partecipazione dei Finley) di Baricella (BO); 17 Maggio Festa del Mammuth (Ferrara); 25 Maggio Digit ospiti del “Grano Rosso Sangue Festival” presso la fiera di S. Eurosia (FE).\r\n\r\nI Digit sono composti da 4 persone. Come porta ognuno di voi il suo contributo? Noi ci consideriamo un gruppo vero nel senso che non esistono leader o figure predominanti. Ci piace costruire i pezzi insieme, prendere decisioni insieme e berci qualche birra insieme. Vi è un legame che va oltre la professionalità, al suonare insieme. Prima di tutto siamo amici… siamo come le Tartarughe Ninja e la pizza.\r\n\r\nQual è stato il vostro primo contatto con il mondo musicale e quale il vostro percorso fino a qui? Ognuno di noi ha tanti anni di musica alle spalle, la così detta gavetta non manca a nessuno. Circa un anno fa l’incontro; parte di noi aveva già collaborato insieme, e così abbiamo deciso di abbandonare tutto e ripartire per fare qualcosa di nuovo e che ci stimolasse musicalmente: un salto in una “musica nuova”. Avevamo e abbiamo voglia di innovarci e innovare.\r\n\r\nVi nutrite dello stesso genere musicale che producete o amate anche altri generi? Stiamo cominciando a conoscere il genere che suoniamo negli ultimi mesi. Ci piace spaziare a 360°, cosa che forse a tratti si sente. Non ci siamo dati vincoli o canoni da rispettare. Ciò che ci piace per noi diventa musica!\r\n\r\nChi avete preso a modello nella vostra crescita musicale? È una domanda alquanto complessa visto che, come accennavamo poco fa, ognuno di noi ha avuto percorsi, esperienze e ha gusti musicali diversi. Rischia di diventare un discorso molto dispersivo. Senza ombra di dubbio siamo affascinati dal movimento elettro/brit, se così si può definire. Gruppi come i Soulwax hanno contribuito alla nostra crescita artistica ma se scaviamo più indietro c’è chi ascoltava i i Red Hot, Incubus, Rage, Foo Fighters, Muse, Korn… sì abbiamo le idee un po’ confuse.\r\n\r\nDa dove nasce il nome Digit? Digit è un termine all’avanguardia, o perlomeno contemporaneo, d’impatto e che tutti ricordano senza problemi. Se poi vogliamo dare un significato più profondo e romantico bisogna andare oltre manica. DIG IT: scavare, scovare, e come un invito ad essere curiosi e scoprirci.\r\n\r\nChi di voi ci vuole spiegare il significato della copertina del vostro cd? La copertina richiama appunto il “DIG IT” di cui parlavamo prima, abbiamo voluto dare al fruitore la possibilità di dare la propria interpretazione e costruire così la copertina che la propria fantasia elabora e scruta. È un inno alla creatività.\r\n\r\n

Grafica Divina
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Scrittrice e giornalista, ha pubblicato romanzi, saggi e storie per bambini. Collabora con la pagina della cultura del quotidiano Il Tirreno. Ha ideato DaSapere nel 2010 e da allora se ne prende cura.

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