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Cortonantiquaria: “il bello che verrà”

Cortonantiquaria: “il bello che verrà” il clou delle iniziative per l’estate cortonese sempre più ricca di proposte prestigiose e di respiro internazionale\r\n\r\n49° Edizione Mostra Mercato Nazionale d’Antiquariato, Cortona, Palazzo Vagnotti\r\n\r\nFino all’11 settembre 2011, Inaugurazione venerdì 26 agosto 2011 ore 18\r\n\r\nE’ sempre più ricca l’edizione 2011 di Cortonantiquaria. Le iniziative culturali che fanno da cornice alla rassegna sono, quest’anno, più importanti che mai.\r\n\r\nFra gli eventi eccellenti vi è, indubbiamente, il ritorno “a casa” del ritratto di Pietro da Cortona dipinto dal Bernini, un’opera totalmente inedita e di raffinata bellezza, che sarà esposta al pubblico per la prima volta a Palazzo Vagnotti per la rassegna “Cortonaospita”, lo spazio espositivo dedicato ogni anno all’esposizione di un’opera dell’arte italiana di considerevole interesse storico e artistico.\r\n\r\nDal trionfo del genio dei più grandi maestri dell’arte barocca, alla poetica più sofisticata e alta dell’arte contemporanea: Cortona conferisce il Premio Cortonantiquaria 2011 al maestro Jannis Kounellis, e il maestro, assiduo frequentatore della città, dona a Cortona l’opera Senza titolo, 2011. Un avvenimento di grande emozione che coniuga uno straordinario, e finora inusitato, dialogo fra Arte Contemporanea e Antiquariato. “Il più italiano fra gli artisti contemporanei”, realizzerà un’imponente opera site-specific per Palazzo Vagnotti: decine e decine di mobili vecchi e antichi saranno utilizzati dall’artista per quella che già potrebbe definirsi la wunderkammer dell’arte contemporanea, a cui si affianca un’importante selezione di opere di arte povera proposte, in omaggio al Maestro Kounellis, dalla storica galleria Tornabuoni Arte di Firenze. Fra queste spiccano opere di grande valore quali Storia naturale della moltiplicazione (1974-1975) e Oggi quattordicesimo giorno del quinto mese dell’anno 1988 di Alighiero Boetti; Senza titolo(1971), Senza titolo (2007) e Volo di gabbiani(1,1970) di Mario Ceroli; Senza titolo (1965) di Mario Merz; La coiffeuse (1980) di Michelangelo Pistoletto; Stella di Stromboli (2001) di Gilberto Zorio; Senza titolo (1996) e Senza titolo (1997) di Jannis Kounellis.\r\n\r\nNon poteva mancare per l’edizione 2011 una proposta espositiva sorprendente e dedicata agli oggetti rari e al collezionismo. Desterà sicuramente interesse e curiosità la significativa raccolta custodita nel percorso espositivo “Apriti Sesamo. Quando la chiusura diventa mistero”.\r\n\r\nSi tratta di una collezione davvero singolare che si compone di sessanta pezzi, e comprende le principali tipologie di lucchetti antichi che vanno dal XII secolo sino agli inizi del 900′, fra i quali spiccano una decina di esemplari estremamente rari, introvabili e di inusitata bellezza, come un piccolissimo catenaccio medievale da scrigno (Germania XII-XIII sec.) raffigurante un leone, la cui chiave frastagliata, inserita nelle fauci, ne dispone l’apertura; oppure, il superbo lucchetto la cui forma, insolita, ricorda un estinto ‘trilobita’ dalla dura corazza chitinosa che, verosimilmente, rappresenta uno tra i più efficienti e tecnicamente complessi meccanismi medievali.\r\n\r\nSono molti e davvero importanti gli oggetti e gli arredi che giungeranno a Cortona da tutta Italia e dall’estero e che saranno esposti negli stand dei 49 antiquari presenti per l’edizione 2011.\r\n\r\nFra questi si segnalano, per le opere pittoriche, di Carlo Manieri, Natura morta di uva e frutti; di Giovanni Luigi Rocco, Battaglia, ambedue proposti dalla Galleria Art Collector di Pisa; di Adam Van Noort il Banchetto di Nabucosodor; il dipinto su Pietra Scagliola con cornice coeva “Veduta prospettica di Piazza dei Miracoli Pisa”, realizzato dai Fratelli Della Valle, e la scultura in bronzo a cera persa “Fontana dei Putti in Piazza dei Miracoli Pisa”, del sec. xix, presenti nello stand della Galleria Uomo Arte di Pisa; mentre, la Galleria Ambrosi di Monselice espone Venere con amorino di Marco Liberi, e la Galleria N° Sette Antiquariato di Montecatini presenta il Paesaggio campano di Filippo Palizzi.\r\n\r\nL’arte orientale e le sue fascinazioni sono ben rappresentate nella mostra cortonese che ospita la Galleria West King di Diacceto-Pelago, la quale propone l’eccellenza in due importanti e antichi oggetti di grande valore come: un Baule tibetano policromo, il cui soggetto principale centrale è un drago con elementi floreali, realizzato con tecnica pittorica a rilievo su gesso e caratterizzato da finiture frontali e angolari in ferro, e un Paravento da tempio cinese finemente intagliato il cui uso era riservato ai riti cultuali.\r\n\r\nGli arredi costituiscono uno degli elementi centrali della manifestazione, e in un crescendo di rarità, raffinatezze ed eccellenze stilistiche si potranno ammirare, fra gli altri, un Tavolino in palissandro intarsiato in avorio, rame ed argento, con superbe raffigurazioni dello zodiaco tra angeli e putti, Opera firmata sul verso “F. Lancetti, Perugia, 1892”, ebanista intarsiatore perugino della Real Casa, presso lo stand di Giulio Torta Antichità di Palermo; dalla Sicilia alla Toscana la galleria Tornabuoni Arte di Firenze espone un raro Cassone Nunziale Veneto della metà del XVI secolo in legno policromato. Le peculiarità dell’opera risiedono nel fronte lievemente bombato e decorato a grottesche entro formelle polilobate, affiancate ad altre di forma rettilinea. Dipinto nei toni del rosso e dell’ocra, il cassone, sembra riecheggiare i colori degli affreschi dell’antichità classica;sempre Tornabuoni Arte propone un importante Tavolo da centro, Roma, metà del XIX secolo, in legno scolpito e dorato e con piano in marmo e commesso di pietre dure. L’oggetto si compone di una base mistilinea poggiante su piedi scolpiti a forma di tartaruga. Il fusto centrale è sostenuto da tre animali fantastici composti dalla testa dell’unicorno, dalle ali di drago e dalla coda di sirena, che sorreggono un piano in marmo e pietre dure a decorazione floreale. La galleria cortonese Antichità Rachini, presenta un classico Cassettone a balestra lastronato in palissandro, ulivo e ciliegio, toscano, del secolo xviii. Esempio raffinato ed elegante delle manifatture d’oltralpe è, invece, la Dormeuse Impero in piuma di mogano con spalliera a fior di loro e poggiagomito a forma di cornucopia terminante in basso con una testa d’Ariete, dell’Antica Maison Lambertucci di Bientina.\r\n\r\nNon mancano le sorprese e le curiosità nel settore del collezionismo che, come sempre, propone oggetti rari e belli quanto le storie che li descrivono, un esempio è il Rarissimo Ventaglio pieghevole con montatura in avorio e pagina in seta dipinta a mano, prodotto in Francia verso il 1783 per celebrare il volo inaugurale del primo pallone aerostatico inventato dai fratelli Mongolfier e denominato “mongolfiera” in loro onore, questo prezioso oggetto è proposto dalla galleria De Dominicis di Milano unitamente ad un altro pezzo raro che porta con sé l’eco di una storia seducente, si tratta del Progetto per scenografia del Teatro alla Scala di Milano dipinto da Pieretto Bianco (1875-1937), pittore triestino che ebbe grandissimo successo a Venezia, a Roma, a Cuba, a San Francisco, a New York dove divenne lo scenografo ufficiale del Metropolitan Opera House, ritrattista e grande amico del tenore Enrico Caruso.\r\n\r\nMaioliche e argenti sono ben rappresentati dagli esempi che si citano: un Orcio biansato “San Quirico” di fine XVII sec; un Albarello “Palermo” della bottega dei Lazzaro dei primi del XVII secolo; un Piattino “Deruta” di Donna Bella di inizio XVI sec. di Giulio Torta Antichità; di metà del XVIII secolo, genovese, è il Putto in argento recante il punzone Torretta e proposta da MR Antichità di Genova.\r\n\r\nPreziosi, non v’è dubbio, e ancor di più i gioielli che esporrà Elisabetta Tomei di Dogana (RSM), un Girocollo in oro 18Kt con diamanti taglio brillante e un Anello trilogy in oro 18Kt con diamanti taglio brillante della Maison Cartier, Francia, sec. XX; un Anello in oro 18Kt con smalto bianco e brillanti e degli Orecchini in oro 18Kt con smalto bianco, entrambi di David Webb, il gioielliere americano che affascinò i nomi più fulgidi del cinema e le signore di maggior tendenza del jet set internazionale, quali Elisabeth Taylor, la Duchessa di Windsor, Doris Duke, Lee Radziwill, Gloria Vanderbilt, Diana Vreeland e, non ultima, Jacqueline Kennedy.\r\n\r\nNon mancheranno nell’edizione 2011 i momenti piacevoli e le degustazioni dei migliori prodotti provenienti dalla Tenuta La Braccesca di proprietà della famiglia Antinori, molto attesi e apprezzati dai visitatori che avranno l’opportunità dopo la visita alla mostra di rilassarsi per un “aperitivo culturale” nel delizioso chiostro di Palazzo Vagnotti.\r\n\r\n \r\n\r\nFonte: Rosi Fontana

Grafica Divina

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