Home Da leggere Luigi Valloncini Landi Il testamento del conte Inverardi

Luigi Valloncini Landi Il testamento del conte Inverardi

Una Downtown Abbey in val Padana…\r\n\r\nRaccontata con maestria da un autore che conosce da vicino ambiente, storie e personaggi\r\n\r\nLa grande nobiltà italiana, un’eredità contesa, un testamento capace di mettere in crisi un’intera famiglia.\r\n

«Amori, tradimenti, intrighi e denari ai piani alti della società nella provincia lombarda.

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Grafica Divina
L’autore li deve conoscere bene quei piani alti,  poiché ne scrive – limpidamente –

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con cognizione di causa e grande passione».

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Isabella Bossi Fedrigotti

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IL LIBRO

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 Per secoli a villa Mandolossa si sono succedute le generazioni dei conti Inverardi della Pieve, e con loro quell’immutabile ordine sociale che contrapponeva il lusso alla miseria, i nobili alla servitù. A metà tra quei due mondi sta Luigi Valloncini: figlio di una cuoca, ha potuto studiare grazie all’interessamento del conte Gilberto, e in qualità di medico condotto ha aiutato e ascoltato tutti; di tutti conosce le sofferenze, i segreti, i rimpianti, il desiderio d’amore come di vendetta. Ora che del suo mondo non rimangono che i ricordi, è lui a narrare le vicende della nobile famiglia, il loro incrociarsi con i destini di contadini e servi, il tramonto dell’aristocrazia e la decadenza delle sue antiche dimore. Tra balli sull’erba e cacce alla volpe, lussuosi bordelli e remoti conventi, circoli esclusivi e corse di cavalli, assistiamo, attraverso i suoi occhi, alla storia di una grande famiglia aristocratica italiana, che si intreccia alla grande storia del Novecento. Duelli, notti di passione, guerre ed epidemie, principi decaduti, figli illegittimi, dive in tournée, investigatori privati, piccoli gerarchi: non manca nulla in questa grande saga, incentrata sulla contesa eredità di Gilberto, conte Inverardi della Pieve, a cui Luigi Valloncini sa di essere legato da qualcosa di più profondo di un semplice debito di gratitudine.

\r\n \r\n\r\nL’AUTORE\r\n\r\n \r\n

Luigi Valloncini Landi (1929) si è laureato in Medicina e Chirurgia nel 1954 e per mezzo secolo ha fatto il medico condotto. Dopo essere andato in pensione, nel 2004, si è dedicato alla scrittura. Come dichiara lui stesso, ha scritto questo romanzo «per descrivere un mondo che conosce bene ma non gli appartiene e per lasciare un segno di sé».

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