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Ospite del nostro format Miriam Marsala

Miriam Masala, classe 1992, è all’inizio del suo percorso discografico. Dopo aver partecipato a molti concorsi canori, è approdata nel 2013 alla trasmissione Amici di Maria De Filippi che l’ha vista arrivare alle fasi serali, riscuotendo un ottimo successo tra il pubblico televisivo.

Ad ottobre 2014 ha pubblicato il suo primo EP per l’etichetta Senza Dubbi dal titolo “Ancora un po’…”: un disco d’esordio che vede tra gli autori anche il suo compagno di scuderia Matteo Becucci. La prima presentazione del disco viene fatta ad Albenga, città natale di Miriam.

Grafica Divina

Nei mesi successivi la giovane artista ligure presenta il suo ep nelle principali città del nord e centro Italia: da Torino a Milano, da Bergamo a Firenze fino a Roma. Da questo primo Ep escono due singoli: il primo è “Ancora un po’”, uscito nel luglio 2014, che anticipa l’uscita del disco, mentre il secondo è “Amore senza fine” scritto da Matteo Becucci.

Dal 2015 Miriam è ambasciatrice ufficiale dell’Associazione Nazionale Italiana Cantanti, presenziando a numerose partite ed eventi a scopo benefico organizzati dall’associazione.

Il 2 giugno scorso, con presentazione ufficiale allo Juventus Stadium di Torino, durante la Partita del Cuore 2015, è uscito il suo nuovo singolo, “La cosa più bella”, composto da Giulio Filotto e scritto dal giornalista Carlo Nesti in memoria di tre grandi campioni dello sport, venuti a mancare prematuramente mentre facevano ciò che per loro era “La cosa più bella” del mondo: Pier Mario Morosini, Marco Simoncelli e Vigor Bovolenta.

Un singolo importante e ricco di emozione che ha fatto il “giro del mondo” grazie alle presentazioni durante alcune tra le più attese partite della Volley World League 2015 andate in onda in mondovisione su Rai Sport 2, come ad esempio Italia‐Australia giocata a Verona il 14 giugno e Italia Brasile disputata lo scorso 19 giugno a Roma in un‐gremito Foro Italico.

A dicembre 2015 è uscita una sua personale reinterpretazione del singolo di successo di Lorenzo Jovanotti “Le tasche piene di sassi”.

Durante l’estate 2016 il suo esordio alla conduzione delle selezioni di semifinale delle 59esima edizione del Festival di Castrocaro dove, ovviamente, non ha mancato di incantare il pubblico con la sua splendida voce attraverso alcune esibizioni a sorpresa e particolarmente emozionanti.

Il 16 giugno 2017 è uscito ufficialmente “I miei sentieri”, il nuovo EP di Miriam Masala.

Un lavoro, realizzato con la produzione di Lorenzo Confetta e la partecipazione di Matteo Gozzi alla chitarra, che anticipa l’uscita del nuovo album, prevista per la fine del 2017.

In questo momento Miriam è già al lavoro sul nuovo disco, nel quale non mancheranno collaborazioni con importanti autori del panorama musicale italiano, come Zibba e Fabio Ferraboschi (vincitore insieme a Cristiano De Andrè del Premio della Critica “Mia Martini” e del premio “Sergio Bardotti” per il miglior testo del 64° Festival di Sanremo) autore di “Le strade del mondo” e co-autore di “Settembre”, brani che Miriam ha sottoposto alla commissione del “Premio Lunezia Nuove Proposte 2017”. E proprio nell’ambito del Premio Lunezia, di scena il 21 e 22 luglio in piazza Menconi a Marina di Carrara, Miriam ha conquistato due importanti vittorie con il brano “Settembre” aggiudicandosi il terzo posto nella sezione nuove proposte e il premio della critica come miglior testo.

Cosa rappresenta la musica?
La musica è qualcosa che non si può influenzare negativamente o positivamente, è qualcosa che sta sopra tutto, che a qualcuno viene consegnata, diciamo, per essere trasmessa. E’ un dono universale, donato senza limitazioni. La musica è una cosa rara, che va trattata con cura, è una cosa che mi fa alzare ogni giorno piena di amore per me e per la vita, è il motore del mio sistema interno…
E’ difficile fare parte del mondo musicale oggi?
Si, è difficile far parte del mondo musicale oggi. No, non è difficile fare musica.
Ammetto che, soprattutto in questi ultimi anni, non è semplice stare dalla parte di chi fa musica a tutti gli effetti e non parlo della fama o di essere delle “star”, ma proprio di avere la possibilità di fare musica. Io sono fortunata in questo, perché sono circondata da persone che mi aiutano perché credono molto in me.
Comunque, sono convinta che chi ha talento, anche se questa parola molto spesso viene usata a caso, chi ha quella particolare luce, prima o poi ha il suo momento, non esiste tempo, non esistono soldi, non esiste fama, esiste solo la musica e se la musica è vera e viene da una persona che ha qualcosa di unico il mondo prima o poi se ne accorge.
Com’è stata la tua esperienza ad “Amici di Maria De Filippi”?
E’ stata un’esperienza intensa, che mi ha fatto sicuramente crescere. Prima di partecipare a questo talent cantavo nella mia camera, un po’ come tutti agli inizi, quasi non mi facevo sentire nemmeno dai miei genitori per timidezza e sicuramente non sapevo che avrei voluto fare questo nella vita, sapevo che era una cosa di cui non potevo fare a meno e che mi rendeva felice; da lì a capire che sarebbe stato tutto il mio futuro mancava quella consapevolezza che forse proprio grazie ad Amici ho preso.
E’ un mondo completamente diverso dal mondo normale secondo me, dove ci sono regole diverse, dove ci sono interazioni sociali diverse, dove l’amicizia che fuori si costruisce in dieci anni lì dentro bastano cinque mesi e non puoi più fare a meno del tuo compagno. E’ tutto molto intenso, è tutto amplificato, mi ha aiutato veramente tanto a capire che il mondo fuori(musicalmente parlando) non è semplice, forse mi ha indurito un po’ le spalle e tutto questo mi porta a pensare che tornassi indietro rifarei tutto, forse con una maturità diversa, ma è anche giusto che io sia cresciuta col tempo e l’abbia vissuta così come l’ho vissuta.
Cosa ti piace nel mondo e cosa detesti?
La cosa che metto sempre al primo posto è l’amore. Credo fortemente a quello che dico, io sono completamente innamorata dell’amore, mi innamoro ogni giorno di qualcosa, di qualcuno, di un odore, di un suono. Quindi diciamo che detesto tutto ciò che non ha dentro l’amore, è difficile da spiegare.
L’incoerenza per esempio come l’egoismo o la troppa riservatezza, l’aggressività e chi toglie la libertà agli altri; tutte cose legate al non amare gli altri e di conseguenza a non amare se stessi, che secondo me è la forma d’amore più grande e difficile che esista. Anch’io ogni giorno imparo ad amare me stessa, ci vuole tutta una vita per riuscire ad amarsi. Non mi piace chi non combatte per questo, chi si nasconde dietro atteggiamenti negativi, la negatività è forse la cosa che più mi spiazza e che detesto.
E poi mi piace la pasta con i broccoli e non mi piace la liquirizia!
Come ti approcci ad un nuovo progetto?
In questi quattro anni di lavoro musicale, crescendo e lavorando ogni giorno sul mio futuro, sono cambiata molto anche nel modo di approcciarmi a un nuovo progetto. Se devo fare una riflessione, prima ero talmente tanto entusiasta di lavorare sulla mia musica che dicevo si a tutto; ero pronta a fare qualsiasi cosa mi venisse chiesto perché dovevo solo imparare, mi stavano dando un’occasione rara, e quindi ero totalmente grata di poterlo fare. Adesso sono maturata e devo dire che mi piace la parte di me che dice di no alle cose che non sente sue, che non la rappresentano. Capisco ogni giorno di più qual’è la strada che voglio seguire. Crescendo ho imparato a lasciar andare, a non autocensurare i miei pensieri, ed è stato come se un velo cadesse, come salire un altro gradino, sono riuscita a scrivere tutto quello che esce dalla testa, senza togliere niente nemmeno gli errori, e sono venuti fuori pezzi che a pensarci ancora adesso mi emoziono perché un’altra volta ho capito quanto grande è il mio bisogno di musica, il bisogno di scrivere la mia musica.
Di cosa parla la tua nuova avventura?
La mia nuova avventura parla di crescita, e parlerà sempre per prima cosa, come ogni nota o parola o accento che esce dalla mia bocca, d’amore. E poi racconta, una cosa per me molto importante è raccontare prima di cantar bene.
Parla di una ragazza che sta creando la sua strada, di tutta quella che c’è ancora da fare, dei miei obiettivi, di noi artisti, del perché sono qui, della voglia di far sentire a tutto il mondo la mia storia.
Come hai vissuto il Festival di Castrocaro e il Premio Lunezia?
Questo è il quarto anno che partecipo al Festival di Castrocaro, ma mai come concorrente; però ho fatto tutti il resto: da ospite a giurata nelle prime selezioni per aiutare i ragazzi a scegliere il brano da portare nelle fasi finali; ho fatto anche la presentatrice! Mi piace stare in mezzo a ragazzi della mia età e più giovani, con la stessa luce negli occhi che ho io.
Il Premio Lunezia invece è stato un momento veramente emozionante perché lì ero in prima persona, lì ho portato una canzone scritta da me, Matteo Becucci e Fabio Ferraboschi, una canzone mi permetto di dire meravigliosa, io che non sono per niente vanitosa una volta nella vita lo dico, questa canzone è bellissima!
Abbiamo vinto il premio come miglior testo, che alcuni anni fa è stato vinto da Fabrizio De Andrè, e questo per me rappresenta un portafortuna, una carica di positività. Non so esprimere a parole l’emozione che ho provato, ma il motivo principale è sicuramente il sapere che io e il mio gruppo stiamo facendo un buon lavoro, che tutto il tempo usato in questi anni è servito, sapere che siamo sulla strada giusta. Questo premio è uno di quei momenti che terrò nel cuore per sempre.
Intervista: Lucrezia Monti

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