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I 70 anni della Longanesi

Un’antologia di aforismi e brani del fondatore \r\n\r\nper celebrare il settantesimo anniversario di attività della casa editrice\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nNel 1946, il giornalista e intellettuale Leo Longanesi fondava a Milano la casa editrice che avrebbe portato il suo nome. In questi primi settant’anni il marchio è cresciuto a immagine e somiglianza del suo fondatore, distinguendosi sempre per la vocazione anticonformista, la piena libertà delle scelte, l’originalità delle proposte e l’orizzonte delle pubblicazioni a 360 gradi. A testimonianza di ciò, la varietà e la ricchezza del catalogo e degli autori italiani e internazionali che ne fanno parte, da Michael Ende a Wilbur Smith, da Isaac B. Singer a Tiziano Terzani, da Vikram Seth a James Patterson, da Massimo Gramellini a Donato Carrisi.\r\n\r\n \r\n\r\nII contrario di quel che penso mi seduce come un mondo favoloso: per Stefano Mauri, da 17 anni alla guida della Longanesi, “questo aforisma di Leo Longanesi può essere considerato la colonna portante del lavoro della casa editrice. Una casa editrice che spazia in tutti i generi e gli ambiti ad una condizione: che il libro che si sceglie abbia una sua forma di genio, di originalità e di sfida intellettuale. Che sia un saggio di politica o un racconto fantasy, che sia una straordinaria avventura nel mondo di Wilbur Smith o di Clive Cussler o dentro di sé di Tiziano Terzani o di Massimo Gramellini, l’importante è la qualità e la levatura dell’autore, la capacità di portare il lettore dove non era mai stato. In definitiva la Longanesi è fatta di novità, libera di cercare in tutto il mondo e in tutti gli ambiti, per un lettore soprattutto curioso. E anche negli ultimi anni non ha cessato di pubblicare autori di tutti i continenti.”\r\n\r\n \r\n\r\nIn occasione dei suoi settant’anni di attività, la casa editrice festeggia il suo fondatore con un’antologia che ne raccoglie aforismi, epigrammi, brani celebri e meno celebri e tutti gli scritti più sferzanti e corrosivi. Pietrangelo Buttafuoco, testimonial d’eccezione e curatore della raccolta intitolata Il mio Leo Longanesi, ci consegna il ritratto vivido di uno dei maggiori intellettuali del Novecento italiano, quel Longanesi che, a detta del presidente della casa editrice Ferruccio de Bortoli, è necessario conoscere per poter “restare scomodamente liberi”.\r\n\r\n \r\n\r\nIl mio Leo Longanesi (in libreria dal 13 maggio) sarà presentato al Salone del Libro di Torino domenica 15 maggio alle ore 15.00 in Sala Blu. Assieme a Pietrangelo Buttafuoco, saranno presenti Ferruccio de Bortoli e Francesco Merlo.\r\n\r\n \r\n\r\nPer Giuseppe Strazzeri, direttore editoriale della casa editrice, “questo anniversario, come tutto ciò che è targato Longanesi, più che di rievocazione ha per noi il senso preciso di un rilancio nel futuro. Curiosamente, oggi Leo Longanesi vive una seconda giovinezza grazie a internet e ai social network, realtà che ovviamente non poté conoscere, ma di cui sono certo Longanesi sarebbe stato tanto un appassionato utente quanto un fervido fustigatore. Per questa ragione è nostra intenzione procedere nel corso di quest’anno alla ripubblicazione in ebook dei suoi titoli più noti. A partire da Ci salveranno le vecchie zie? (giugno 2016), per poi passare a Parliamo dell’elefante (luglio 2016), In piedi e seduti (settembre 2016), Una vita (ottobre 2016) e Fa lo stesso (novembre 2016)”.\r\n\r\n 

Grafica Divina

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