Pietrasanta (LU)_Marco Dolfi narra la natura attraverso atmosfere sospese ed incantate, sottilmente metafische. La sua è una descrizione dettata più dal sentimento che da una ragionata volontà di riprodurre paesaggi, volti, oggetti. Tutto si vela, nel suo racconto per immagini, di una liricità ora malinconica, ora gioiosa. Il dato reale si trasforma in un delicato frammento di memoria che continua a trasmettere profonde vibrazioni.\r\n\r\n \r\n\r\nDolfi, nato a Viareggio nel 1953, ha studiato scultura all’Accademia di Belle Arti di Carrara.\r\nDal 1995 al 1998 ha insegnato come docente di anatomia artistica all’Accademia di Belle Arti di Roma entrando così a far parte dell’ambiente artistico della capitale, ma la sua formazione ha certamente risentito dell’influenza del pittore Renato Santini, seguace di Lorenzo Viani e degli artisti a lui collegati.\r\n\r\n \r\n\r\nIl suo disegno e la sua pittura, dal tratto leggero ed essenziale, sono il frutto di una sensibilità assolutamente personale, di suggestioni che dall’ambiente naturale l’artista filtra nel proprio linguaggio emozionale.\r\n\r\n \r\n\r\n“Sono lieto di ospitare nelle sale di Palazzo Panichi – spiega il sindaco Domenico Lombardi – uno stimato testimone della creatività artistica della nostra terra di Versilia che nel percorso espositivo, a cura di Cristina Acidini e Alessandro Romanini, trova un seducente capitolo di rappresentazione”.\r\n\r\n \r\n\r\nTITOLO: