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Da conoscere Ernesto Dolvi e il suo sax

Ernesto Dolvi non suona il sax, è un’estensione del suo io interiore.  Suona con tutta la passione e il sentimento di cui è capace tanto da aver immediatamente conquistato i giudici di IGT dello scorso anno e tutto il pubblico. 

Quale è il percorso musicale di Ernesto Dolvi?

Comincio ad avvicinarmi alla musica all’età di 10 anni e dopo qualche anno inizio già a suonare R&B nei locali napoletani…nel 1998 perfeziono gli studi in conservatorio e contemporaneamente  sono chiamato per la registrazione di numerosi dischi prodotti a Napoli collaborando nei live di diversi artisti di fama nazionale.

Grafica Divina

Cosa l’ha spinta a studiare uno strumento particolare come il sax e quali sono le peculiarità che l’hanno affascinato?

Sono nato e cresciuto a Marianella (periferia nord vicino Scampia) dove vi era una cultura “bandistica”  ma il mio primo approccio con questo strumento, di cui non conoscevo nemmeno il nome, fu a un concerto di James Senese in occasione del primo scudetto del Napoli. Vedevo James che chiudeva gli occhi e soffiava forte in questo strumento luccicante come se fosse una stella e lì rimasi folgorato.

L’importanza delle sue radici musicali e quali sono i generi che maggiormente l’affascinano?

Come dicevo in precedenza ho iniziato a suonare Rhythm and Blues ed è un genere che ancora oggi mi porto dentro, mi è sempre piaciuto il Groove, il Soul… tutta la musica che veniva dall’oltreoceano.

Lo strumento come estensione del proprio animo. Quando avviene questa dialettica?  

Io credo che questo avvenga se riesci a trasmettere e far star bene la gente che ti ascolta se no è là solo come una forma di “masturbazione” fine a se stessa… credo che il difficile non sia saper suonare, ma saper dare.

L’importante vetrina di IGT. Come ha affrontato questa trasmissione,  il rapporto coi giudici e il riconoscimento del pubblico?

Nel sistema generale italiano per la gente se compari in televisione sei arrivato e partecipare ad IGT è stato un tassello importante per acquistare quella pizzico di notorietà che non guasta mai, ma la trasmissione l’affrontai in maniera molto serena e con maturità e la consapevolezza  che in qualsiasi puntata potesse finire… invece essere stato il primo strumentista non cantante che arrivava in finale ad un talent sotto sotto mi ha gratificato. Questo grazie in primis al pubblico che cercavo di rapire; questo era il primo obiettivo. L’energia dal vivo che ti dà la gente è inspiegabile. Il rapporto con i giudici è stato da subito buono…Mara era folgorata dal mio suono, Bisio dal mio approccio allo strumento così viscerale, Frank dalla mia napoletanità che mi porto sempre dentro e questo non posso farci niente si sente!!! Federica dalla mia sicurezza e il mettersi in gioco sempre.

Al momento siamo tutti bloccati in casa, ma lei riesce ugualmente a stare vicino al pubblico con le sue dirette. Come possono fare le persone a seguirla? 

In questo momento l’unico modo per seguirmi sono le mie pagine social.  (Instagram  è quello che uso di più perché mi piace il rapporto che si crea con la gente. Ma sono presente anche su Facebook.) Grazie alle dirette cerco di fare un po’ di compagnia alle persone. Molti,come mi scrivono in DM, sono soli a casa e si può immaginare cosa significhi ciò in questo periodo. Almeno sentendo un mio pezzo o una canzone che gli ricordi qualcosa li può far stare spensierati e bene per qualche ora. Anche se è utopico pensare che la musica possa cambiare il mondo; se non c’è riuscito John Lennon con una canzone come “Imagine”  figuriamoci noi 🙂

Quali sono i progetti futuri?  

Ho un disco quasi pronto per cui sto cercando una produzione, un’etichetta per la distribuzione etc. Spero che quanto prima io riesca a pubblicarlo…purtroppo la musica strumentale in Italia non fa ascolto.

Un sogno ancora da realizzare.

Il mio sogno nel cassetto è far arrivare la mia musica, il mio suono a tutti…. fare tanti concerti live  con la mia band, io sono uno a cui piace suonare  dal vivo…..

Potesse duettare con un grande strumentista del passato o dell’epoca attuale chi sceglierebbe e perché?

Beh…. ce ne sono tanti da Mario Musella a Pino Daniele da James Brown a Prince… il perché è semplice: ognuno di loro è un tassello del mio essere musicista oggi con il suo contributo e la sua Musica.

Intervista di: Luca Ramacciotti

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