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Conosciamo meglio Sara Cerri della collana I Gufi

Sara Cerri è scrittrice garbata e capace, da poco è diventata responsabile della Collana I Gufi de Il Villaggio Ribelle (David & Matthaus) dedicata ai più piccoli e alla sensibilizzazione verso personaggi che non possono non essere conosciuti dalle donne e gli uomini di domani. Noi l’abbiamo incontrata ed ecco cosa ci ha raccontato.

Quando e sotto quali spinte nasce la collana I Gufi?\

Grafica Divina

Ho scritto un racconto su Irena Sendler lo scorso inverno, una donna eroica che ha fatto parte della resistenza polacca durante la Seconda guerra mondiale, e l’ho inviato al mio editore David and Matthaus. Il direttore editoriale mi ha contattato per comunicarmi che gli era piaciuto e che sarebbe uscito un piccolo libro dedicato ai ragazzi dagli otto anni per ‘Il Villaggio Ribelle’. È stato durante quella telefonata che è scattata l’idea. Gli ho immediatamente proposto di realizzare una Collana che raccontasse i protagonisti della storia e della vita.

Cosa si propone?

Ci sono molti personaggi del passato, donne e uomini importanti che meritano di essere conosciuti e riportati all’attenzione dei lettori. I Gufi li raccontano attraverso una storia che vede molto spesso protagonisti i bambini. Sono loro a raccontare chi ha fatto parte della Storia con la S maiuscola, ed è bello che il lettore esclami: “Ecco chi era quel personaggio!”

I Gufi si rivolgono a un lettore giovanissimo, ma anche, perché no, a uno più grandicello, o a un adulto curioso di saperne un po’ di più sui grandi nomi del passato. È tutto questo che si propone la collana.

Ci puoi svelare qualche nome raccontato?

Per esempio Irena Sendler, assistente sociale polacca che salvò tanti bambini dalla feroce persecuzione ebrea da parte di Hitler. Virginia Woolf, la grandissima scrittrice e fondatrice del famoso Circolo letterario di Bloomsbury. O ancora Carolina Lucrezia e William Herschel, che non si stancavano mai di studiare il cielo per scoprire nuove stelle e comete. Questi citati sono l’argomento dei primi tre libri usciti ne I Gufi, ma ci saranno presto: Pietro Mennea, il più grande atleta italiano di tutti i tempi, Gioachino Rossini e tanti altri ancora…

Come hai scelto gli autori che scriveranno i testi?

Invitandoli, inizialmente. E devo dire che ho ricevuto tantissime adesioni da autori bravi e gentili, la gentilezza è una qualità importantissima per fare parte della collana. La voce si è sparsa presto e nuovi nomi si sono aggiunti, molti stanno scrivendo.

Che requisiti hanno i libri della collana?

I libri devono essere piccoli e preziosi. I racconti devono svolgersi attraverso 15 o 20 cartelle dattiloscritte. Le pagine de I Gufi possiedono disegni grandi perché è bello sapere come erano i personaggi importanti. I Gufi si propongono, attraverso una storia narrata che ha spesso per protagonisti bambini o bambine, di portarci nel mondo di personaggi conosciuti del nostro passato lontano, o più vicino a noi, per farci approfondire qualche aspetto, qualche momento delle loro vite illustri.

I Gufi è una collana di piccoli libri entusiasmanti dedicati ai lettori dagli otto ai novantanove anni.

Come è stata accolta?

I libri sono appena usciti, forse è presto per dirlo, mi sembra però che ci sia attorno alla collana una grande e giusta curiosità e questa è certo una nota positiva.\r\n\r\nCome ti trovi nella veste di curatrice?\r\n\r\nMi piace molto, anche se mi porta via parecchio tempo. Spesso con gli autori lavoriamo un po’ assieme per dare una veste ottimale al libro, ma è un’esperienza davvero entusiasmante.

Il tuo libro su Isadora Duncan adesso è stato ristampato, ce ne sarà anche una versione per bambini?

Lo spero tanto! Isadora merita di essere conosciuta e diffusa. Ho già un’idea in mente, devo forse trovare un po’ di calma e un momento tutto mio per scriverla. Spero che il mare della Versilia dove andrò a trascorrere un po’ di vacanze mi aiutino a concentrarmi su di lei. Sono certa di sì. Isadora amava molto il mare e trovava il suono delle onde ispiratore per la sua danza, io per la mia scrittura.

Intervista di Cinzia Ciarmatori

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