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LUCA BARBARESCHI alla biblioteca Agorà di Lucca

Sabato 3 giugno – Biblioteca Agorà INCONTRO CON LUCA BARBARESCHI

Sabato 3 giugno alle 18 presso l’auditorium della Biblioteca Agorà, in piazza dei Servi a Lucca, LUCA BARBARESCHI presenta il suo libro dal titolo “CERCANDO SEGNALI D’AMORE NELL’UNIVERSO” (Mondadori).
L’incontro fa parte della rassegna “Autori all’Agorà” organizzata da LuccAutori – Premio Racconti nella Rete e Biblioteca Civica Agorà. Intervengono Demetrio Brandi e Elena Marchini.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

Grafica Divina

Luca Barbareschi è antipatico a tutti. Perché, come dice lui, “ho pippato con Lou Reed e scopato Naomi Campbell. Non ho bisogno di amici”. Da qui parte una biografia del tutto inaspettata. Perché in questo libro, nel quale ripercorre sessant’anni di vita senza ipocrisia, racconta che: “Mio padre morì proprio a 60 anni e io ero convinto che a quest’età non sarei mai arrivato”. Ai suoi cinque figli ora ha scritto una lettera, questo libro, in cui dichiara: “Nella vita mi sono preso sempre il lusso di dire la verità. Non vi ho nascosto niente, gli errori e le cose belle”.

Dal rapporto con un ebraismo laico ma profondamente radicato a quello, fecondo e sorprendente, fra teatro, letteratura, fisica quantistica e neuroscienze. Tutto questo senza sfuggire a nessuno dei “capitoli” che lo hanno reso uno dei personaggi più controversi della scena pubblica italiana: dal sesso alla politica e al denaro, dall’abbandono, le violenze e gli abusi subìti nell’infanzia e nell’adolescenza alle polemiche spinte a volte fino ai limiti più estremi.

Luca Barbareschi (Montevideo, 1956) è un attore e regista italiano. In televisione ha partecipato a numerosi varietà e sceneggiati. Dal 2008 al 2013 è stato deputato del Parlamento Italiano.

Che lettori va cercando questo libro che cerca segnali d’amore nell’universo? Coloro che vogliono conoscere tutto di uno dei più grandi attori italiani? Anche, certo. Ma più ancora chi, di questo personaggio che non si può dire si sia negato alle cronache lungo gli ultimi quarant’anni, pensa di sapere già tutto. Perché ogni pagina, ogni riga, ogni parola risulterà una scoperta. Senza negare né rinnegare nulla, Luca Barbareschi – con la “spudoratezza” di sempre – si racconta. Cerca segnali. D’amore. In una autonarrazione ironica, divertente, piena di energia. Di ciò che ha vissuto come uomo, come attore, come manager culturale, ci dice per la prima volta le motivazioni profonde. E come la ricerca di ciò che sta dietro l’apparenza si sia trasformata via via in cammino spirituale, un cammino che unisce ebraismo e neuroscienze, trasgressione e restituzione, rabbia e amore. Il “pirata” Barbareschi all’assalto non più dei velieri nemici ma di se stesso. Confrontandosi con le parole dei grandi – da Shakespeare all’ironia pungente di David Mamet, il suo autore di elezione– Barbareschi ha scritto un romanzo autobiografico dedicato a quanti non hanno smesso di credere nei loro sogni, nei cieli notturni, nelle storie antiche, nelle lunghe attese, nella voglia di fare festa perché la vita è questo strano gioco nel quale tutti ci troviamo a recitare.

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