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Ospite del nostro spazio interviste i Gaze of Liza

Gaze of Liza sono una band di Matera, il loro ultimo lavoro in circolo è “Alien”, attualmente disponibile su radio e Youtube e che rappresenta un invito alle persone a cambiare la propria vita in meglio. Il singolo di ispirazione electronic rock, anticipa l’ambizioso ep “Hidden” e risente di felici contaminazioni synthpop e alternative rock.

“Alien” è il singolo che anticipa l’uscita dell’ep “Hidden”: quali sono le tematiche centrali che avete sottolineato nella canzone?

Grafica Divina

Il brano parla principalmente della ricerca verso qualcosa o qualcuno, spesso però la nostra ricerca si focalizza lontano da noi ma se ci guardiamo attorno con attenzione, ciò che cerchiamo è più vicino di quanto possa sembrare.

Il brano è di ispirazione electronic rock: in quali aspetti vi siete ispirati alla tradizione del genere e in cosa avete cercato di apportare la vostra personalità e ricerca musicale?

Abbiamo iniziato suonando cover di celebri rock band, crescendo ci siamo avvicinati anche a sonorità più elettroniche e siamo rimasti affascinati dal filone Synth pop/ Electro rock anni 80 e come anche con un utilizzo predominante di sintetizzatori un brano potesse essere “rock”. Ciò che miriamo a fare è quindi unire sonorità rock con quelle elettroniche più attuali ma strizzando sempre un occhio a quelle celebri sonorità più retrò della musica elettronica anni 80.

Nelle vostre canzoni ci sono felici contaminazioni con sezioni ritmiche funky e sonorità elettroniche: quali sono i generi in cui spaziate per la vostra produzione?

I generi e gli artisti a cui ci ispiriamo sono molti, principalmente ci piace utilizzare linee di basso tipiche della disco music anni 70/80 che fanno da base a sonorità psichedeliche e ambientali create dall’uso di sintetizzatori, chitarre processate, drum machine e corali a più voci. A questo però si affiancano anche delle produzioni più “grezze” in cui prevalgono chitarre e bassi distorti, batterie acustiche e synth più duri.
 Come si è capito ci risulta difficile etichettarci con un unico genere, più che altro ci piace creare un vero e proprio cocktail di band che hanno influenzato il nostro sound, questi sono gli ingredienti:
 Muse, Depeche Mode e Radiohead, una spruzzata di Bluvertigo e Kasabian, amalgamare il tutto con una spolverata di Pink Floyd, Queen e Smiths. Beatles e David Bowie q.b

 

Intervista di: Erika Pucci

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