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Turismo sostenibile: a Fa’ la cosa giusta I territori della rinascita presentati da Legambiente Turismo

Turismo sostenibile i territori della rinascita presentati da Legambiente Turismo

I territori della rinascita presentati da Legambiente Turismo. A Fa’ la cosa giusta! le testimonianze dalle aree colpite dal sisma per una rinascita in chiave turistica. Presentata anche la guida del Buon Turismo, per spostare il focus dalle grandi destinazioni turistiche a quelle meno conosciute

Il 2017 è stato dichiarato dall’Onu “anno internazionale del turismo so­stenibile per lo sviluppo” riconoscendo l’importanza del turismo non solo come valore economico, ma anche come possibile crescita sociale dei territori. Il turismo sostenibile può davvero rappresentare una chiave importante per far rinascere un territorio in difficoltà, drammaticamente messo a nudo dal sisma, che ha bisogno però di rilanciarsi e puntare sulle proprie caratteristiche e sui propri punti di forza. È questo il messaggio che Legambiente ha lanciato oggi da Milano a Fa’ La Cosa giusta!, in occasione dell’incontro “I territori della rinascita” che ha organizzato alla mostra mercato del biologico e del consumo critico. L’incontro “I territori della rinascita” è stato pensato per raccontare e dar voce alle testimonianze di chi crede e sta dimostrando, tramite il coraggio e la voglia di reagire, che una rinascita è possibile nelle aree del Centro Italia colpite dal sisma; ma anche per parlare di un turismo sostenibile che guarda alle mete meno conosciute come verrà spiegato nella guida del Buon turismo redatta sempre dall’associazione ambientalista.

Grafica Divina

“Il turismo sostenibile, l’escursionismo e le attività ad esso collegate – ha spiegato Angelo Gentili, responsabile nazionale Legambiente Turismo – possono rappresentare una delle chiavi per risollevare i territori colpiti dal sisma riportando vitalità e prospettive di sviluppo e permettendo alle popolazioni locali di riprendersi dalla difficile situazione in cui versano. Il turismo sostenibile è innanzitutto un ingrediente importante per evidenziare le qualità di ogni singolo territorio offrendolo ai turisti in una proposta di grande eccellenza e, allo stesso tempo, per facilitare la presenza di flussi di visitatori che contribuirebbero ad aiutare e sostenere con coraggio gli imprenditori turistici che continuano a scommettere sul proprio futuro”.

Tra le testimonianze al centro dell’incontro di oggi, quella di Roberto Canali, presidente del consorzio Wearenorcia, che ha spiegato le strategie del Consorzio Wearenorcia per far rinascere il territorio dopo il sisma. Anche Andrea Bagalini, direttore di Legambiente Marche e vicepresidente dell’Ecomuseo della Valle dell’Aso, ha raccontato la sua esperienza per far diventare la valle un punto di accesso ai monti Sibillini, con la collaborazione di una rete di strutture ricettive per l’accoglienza dei turisti e centri visita allestiti al posto di quelli non più agibili. Spazio poi a commenti e riflessioni sulla situazione post terremoto affidata Josef Marino, imprenditore di Castiglione Messer Raimondo, che oltre a parlare del sisma ha messo in luce la pessima gestione dell’emergenza neve, che ha lasciato isolati e senza corrente elettrica per giorni le persone. Nel suo racconto anche i danni subiti da turismo e agricoltura e, soprattutto, la reazione degli imprenditori locali. Paolo Piacentini, presidente Federtrek, ha spiegato l’importanza di valorizzare e incrementare gli itinerari e percorsi legati all’escursionismo come contributo significativo alla rinascita in chiave turistica delle aree colpite dal sisma.

 

All’idea di ricostruzione e di rinascita dei territori colpiti dal sisma è dedicata anche la campagna di raccolta fondi “La rinascita ha il cuore giovane” (https://rinascitacuoregiovane.it/), promossa da Legambiente insieme a Libera, Associazione Cooperative Italiane Giovani, Federparchi, Altromercato, Alce Nero e Fondazione Symbola, e pensata per aiutare i giovani imprenditori e cooperative delle zone colpite dal sisma che hanno subito danni a strutture e produzioni. L’obiettivo è quello di ricostruire il tessuto produttivo di un territorio, lavorando su una nuova economia civile, ecologica e solidale. Accanto alle priorità immediate, a cominciare dal soccorso alle persone che hanno perso tutto, familiari e beni, è infatti indispensabile sostenere quelle realtà d’impresa locali che faticosamente avevano avviato una nuova possibile stagione di rinascita in quelle aree interne del nostro Paese e che hanno spesso come protagonisti giovani. Tra le aziende che hanno beneficiato del contributo di Legambiente c’è anche l’azienda agricola Casale Nibbi, di Amelia Nibbi, che ha testimoniato in prima persona come il contributo sia stato fondamentale per far ripartire l’attività, grazie all’acquisto di un macchinario per la produzione di formaggi.

 

Infine nel corso dell’incontro è stata anche presentata una piccola guida dedicata al Buon Turismo, sempre a cura di Legambiente, per spostare il focus dalle grandi destinazioni turistiche a quelle meno conosciute, offrendo a tutti la possibilità di fare un turismo di scoperta di territori e paesaggi, guidati da chi li conosce perché spesso vi abita. Ma anche un turismo di scoperta di saperi e sapori che fanno dell’Italia un Paese unico al mondo. Nella scelta delle destinazioni sono stati privilegiati i par­chi nazionali o regionali che negli ultimi due anni hanno ricevuto l’Oscar dell’Ecoturismo, il riconoscimento che viene assegnato da Legambiente e Federparchi a quelle realtà che hanno realizza­to progetti di sviluppo sostenibile. Proprio per testimoniare l’importanza dei parchi è intervenuto Antonio Carrara, presidente Parco Lazio, Abruzzo e Molise. Protagonisti di questa guida sono anche le riserve o percorsi escursionistici gestiti dai nostri regionali o dai circoli, le località montane premiate con la Ban­diera Verde e le località di mare più attente all’ambiente. La guida è scaricabile sul sito di Legambiente Turismo (https://legambienteturismo.it/).

 

 

 

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