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Luca Bassanese ospite graditissimo del nostro spazio interviste

Luca Bassanese con il nuovo singolo Burocrazy anticipa l’uscita del nuovo disco…

Luca Bassanese è un cantautore molto impegnato sul fronte sociale (per fortuna) attento e sensibile al mondo che lo circonda, con l’ironia e lo sguardo tipico di un giullare medievale ci regala sfaccettature diverse di un mondo che fa sempre più fatica a farsi voler bene… forse…

Con piacere lo abbiamo incontrato nel contesto colorato del Carnevale di Viareggio, ed ecco cosa ci ha raccontato.

Grafica Divina

Burocrazy nuovo singolo, nuovo video…

La canzone Burocrazy è un voler dileggiare la burocrazia, quando la burocrazia diventa quell’apparato che soffoca anche la libertà d’espressione.

Bisogna sentirsi liberi, in presenza pur sempre di regole, ma non ci si può sentire in una condizione di illegalità costante perché la burocrazia può introdurti in un mondo di cavilli talmente assurdi che a un certo punto ne rimani invischiato. Tra la libertà e la regola c’è un confine labile e difficile da stabilire e può finire che ti ritrovi in una sorta di prigione.
Proprio ieri sono stato in una casa famiglia e non posso non pensare a questi bimbi piccoli che stanno aspettando un’adozione ed ecco che la burocrazia in questi casi rallenta quei processi, quelle fasi necessarie di controllo, che però hanno a che fare con la vita, lasciando sospese le esistenze come in un limbo e causando danni enormi… qui la burocrazia blocca e non permette il fluire degli eventi.
Ho capito ancora meglio quali possano essere i danni di questa buro-crazy, quando appunto diventa follia dei regolamenti e leggi.

Si parla anche dei matrimoni nel pezzo…

Sì parlo anche delle carte per l’altare perché la burocrazia si infila in tutte le sfaccettature della nostra vita da quando siamo piccoli e interviene con questi regolamenti, che ripeto necessari, ma “invadenti”. Tutto questo insieme di regole, regolamenti, leggi si sono inseriti in un sistema che fa in modo di vivere grazie a questo, una sorta di casta come scrivevo nell’altra canzone, “una casta questa cosa oleastra e conformista che non sai come lavare” e in questi meccanismi così contorti, si sono insediate le figure che poco hanno a che fare con la meritocrazia, con la capacità di produrre. Penso a quanti talenti ci sono anche in Italia e di quanto, per ciascun talento, sia difficile esprimersi perché siamo pieni di mediocrità.
E quindi anche in ambito televisivo, la mediocrità permette di far uscire determinati programmi, che sono allucinanti da un punto di vista culturale, programmi che diventano culturali e che non hanno nulla di cultura, quando parlo di cultura dico da un punto di vista umanistico, ecco quindi il bene comune, il servizio pubblico come fa ed essere denso di questa melassa che non porta a nulla se non ad un mero intrattenimento?!

E questo è possibile perché una forma di burocrazia che si è insediata anche all’interno di questi sistemi che ha permesso che vadano in certi posti, in certe posizioni persone le cui qualità siano discutibili,  con un livello culturale basso.
I talenti spesso si scontrano con questua burocrazia, un musicista spesso invece di stare alle leggi per le quali si può suonare in pubblico, preferisce suonare in strada. Abbiamo moltissimi musicisti di strada bravissimi perché la burocrazia non ti permette di farti sentire libero e suonare in determinati luoghi se non a certe condizioni che pur essendo importante la tutela dell’artista, dei diritti, quando questa diventa una gabbia un ostacolo enorme, non è più una tutela, ma una gabbia enorme alla creatività alla libertà di espressione e allora qual è il confine? Il buonsenso e qual è il buonsenso?

Per non parlare della musica della letteratura…

Certo, Io per esempio mi trovo imbarazzato quando mi arrivano, quando devo suonare, tutti quei modelli da compilare, quella carte spesso incomprensibili. Adesso per esempio devo andare a suonare in Francia ed ecco altro modelli, altre carte. La tutela va bene, ma quando diventa ostacolo alla libertà di espressione… e stiamo parlando di musica, ma se pensiamo alle adozioni lì si parla dell’esistenza. Per non parlare della burocrazia negli ospedali, dei carceri dove la burocrazia ti porta a rimanere per anni parcheggiato. E allora dov’e il sistema educativo delle carceri? E se è un sistema punitivo non serve né alla persona, né alla società perché nessun sistema punitivo è utile ad una qualsiasi società civile. La burocrazia diventa a sua volta un sistema punitivo e allora bisogna intervenire.

È un tema enorme, talmente grande e importante e difficile da smascherare e sviscerare, pensiamo solo alla strage di Viareggio anche lì quanta burocrazie c’è? E quindi cos’è esattamente ? Tutti ci abbiamo a che fare, ma non tutti abbiamo un’opinione in merito, un giudizio, probabilmente non sappiamo cosa fare per snellirla, per essere più umani e umanistici.

Magari non si vuole…

Sicuramente è diventato un modo per far vivacchiare apparati talmente grandi sopra di noi che non ci conduce altro che alla follia…

L’idea di Gilbert Lebigre è geniale, lui è riuscito a consegnare il bozzetto (del carro di carnevale di Viareggio Burocrazy n.d.r.) in tempo, che è poi stato magistralmente portato avanti da Corinne Roger la moglie e da tutta la famiglia. Purtroppo Gilbert non è più con noi, ma è tra noi con questa opera immensa. Per quanto sia difficile parlare di burocrazia, lui è riuscito a farlo con una sintesi geniale, raffigurando questi faldoni circondati da scimmie giganti che detengono il potere coadiuvati da scimmiette più piccole che fanno dei gesti ripetitivi, che timbrano continuamente in modo alienante. Perché la burocrazia porta all’alienazione… Gilbert ha trovato l’idea per farci riflettere su questo tema centrando il senso del dileggio al potere che è proprio del carnevale, come era il carnevale medievale, periodo in cui si poteva dileggiare il re, tagliando la testa e bruciando fantocci che lo rappresentavano e così facendo il carnevale aveva il suo senso esorcizzante…

Catartico…

Quello spirito catartico a cui gli artisti sono chiamati, spirito di cui devono essere portatori, o almeno dovrebbero. Da quel punto di vista il carro di Gilbert e Corinne ha il grande pregio di mettere insieme questo spirito di dileggio al potere e di mettere insieme l’arte della cartapesta che è l’arte del carnevale. Ho assistito alla nascita e la crescita del carro e devo dire che sono rimasto veramente sorpreso.

Hai per noi un’anteprima?

Sto registrando con Stefano Florio mio produttore e co-autore un album nuovo che uscirà in aprile e vi svelo in anteprima che si chiamerà “Colpiscimi felicità” saranno dieci canzone inedite, ci sarà naturalmente Burocrazy e anticipo che ci sarà una canzone dedicata alla strage di Viareggio, al ventinove giugno, un album che si divide in due con una parte più intimista e una più politica, svelerò un po’ di me con gli specchi che rappresentano le persone che mi ascoltano…

www.lucabassanese.it

Intervista di: Elena Torre

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