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I veleni di Bussi sul Tirino, a chi tocca metterci in sicurezza? E quando?

Le sorgenti inquinanti non sono state ancora isolate e la bonifica non parte

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Grafica Divina

\r\nQuesta volta, sono arrivati i giudizi dell’Istituto Superiore di Sanità, fondati su analisi e dati, ormai consolidati e storici, già in Corte d’Assise. Tali giudizi sono stati richiesti dall’Avvocatura dello Stato.\r\n\r\nE confermano che la Valpescara deve assolutamente essere messa in sicurezza!\r\n\r\nL’Istituto Superiore di Sanità, attivabile dalle Regioni, tuttavia, NON è stato ancora chiamato a condurre un’indagine epidemiologica per la popolazione esposta ai contaminanti, sebbene il nostro coordinamento “Bussiciriguarda” da anni lo richieda a gran voce e con iniziative di vario genere. Speriamo che questo “risveglio” mediatico induca, finalmente, ad una seria indagine sullo stato di salute dei cittadini della vallata.\r\n\r\n \r\n\r\nRipercorriamo, in sintesi, le iniziative che abbiamo messo in campo.\r\n\r\n \r\n\r\na-      Nel 2007, dopo la scoperta della discarica “Tre monti”, il coordinamento di associazioni “Bussiciriguarda” convoca, in un’assemblea pubblica, il senatore, ex magistrato del processone sull’inquinamento di Porto Marghera, Felice Casson, che offre lumi e consigli su cosa fare. In una successiva iniziativa, in piazza, incontriamo tecnici ed esperti dell’Istituto Superiore di Sanità;\r\n\r\nb-      Nel 2009, giunti finalmente all’udienza preliminare, tramite i nostri avvocati (Veronica Dini e oggi anche Pierluigi Tosone), diffidiamo Ministero, Regione, Commissario a costituirsi parti civili: cosa che invece accadde solo all’ultimo momento utile e con interrogazione parlamentare del senatore Casson.\r\n\r\nc-       Per quanto riguarda l’acqua potabile, siamo stati messi in sicurezza dal 2007, con la chiusura dei pozzi S.Angelo, le cui acque, per poter essere distribuite in rete, venivano colpevolmente diluite con le acque preziose del Giardino, sommando vergogna a vergogna e colpa a colpa: non aver chiuso quei pozzi immediatamente e aver contaminato con esse anche le acque straordinarie del fiume Giardino.\r\n\r\nd-      Nel 2012 ci rechiamo addirittura al Convegno “Sentieri”, organizzato dall’Istituto Superiore di Sanità, che ha studiato la situazione sanitaria di tutti i siti nazionali di bonifica, tranne Bussi! Siamo lì per ricordare la nostra realtà e pretendere l’analisi epidemiologica della popolazione. Ci hanno visto, dato la parola e ascoltato.\r\n\r\ne-      A Bussi ultimamente vengono sequestrate le discariche inquinanti nell’area del polo chimico, oggi in capo alla Solvay, che pur ha in corso interventi per la messa in sicurezza nello stabilimento, ma non ancora evidentemente sufficienti e rientranti nei limiti di legge.\r\n\r\n \r\n\r\nNON possiamo perciò rassegnarci al fatto che la DISCARICA TRE MONTI, permeata dalle acque del Pescara, sia ancora NON IN SICUREZZA, pur se un decreto ministeriale e di protezione civile affidò al COMMISSARIO GOIO, con tanto di poteri speciali, data l’urgenza, tale compito  fin dal 2007!\r\n\r\n \r\n\r\nCOMMISSARIO GOIO, CHI L’HA VISTO? \r\n\r\n \r\n\r\nPer richiamarlo ai suoi doveri, abbiamo inoltrato un formale esposto-denuncia, ma senza l’esito sperato.\r\n\r\nLa sua assoluta scomparsa segue la sua assoluta inesistenza, rispetto al compito per il quale era stato nominato commissario.\r\n\r\nE oggi, mentre noi continuiamo a parlare di risultati di analisi – che riguardano una situazione riferita al 2007 – e di una messa in sicurezza delle acque potabili, ma non alle acque correnti e di falda del territorio, scopriamo che Goio NON è più commissario, ma la REGIONE Abruzzo lo chiama a tenere, comunque, la cassa dei milioni stanziati dallo Stato per realizzare le opere.\r\n\r\n \r\n\r\nSiamo stati così costretti a ricorrere alla Corte Europea (dove la lettura degli atti è in corso ed il fascicolo è aperto) in quanto cittadini non protetti secondo le leggi dello Stato.\r\n\r\n \r\n\r\nLa nostra permanente e ancora attualissima battaglia è rivolta, insieme a quella di seguire il processo perché la Montedison paghi, alla messa in sicurezza, ancora tutta da realizzare, delle acque superficiali e di falda dell’intera Valpescara! Le sorgenti inquinanti devono immediatamente essere isolate, per impedire che i veleni continuino a diffondersi.\r\n\r\nLa messa in sicurezza è atto preliminare a tutto, anche alla successiva bonifica! \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nCHI CI DEVE OGGI METTERE IN SICUREZZA?\r\n\r\n \r\n\r\nNon possiamo ogni volta ricominciare daccapo, come se ci trovassimo sempre al 2007, con un processo che sta accumulando tutte le anomalie di questo mondo, rischia la prescrizione e ha un parterre di avvocati a difesa Montedison che fa sentire noi associazioni, costituitisi parte civile, come Davide contro Golia.\r\n\r\n \r\n\r\nLA DOMANDA GRANDE COME UNA CASA RIMANE: CHI DEVE METTERCI IN SICUREZZA NELLA VALPESCARA? PERCHE’ NON SE NE PARLA?\r\n\r\nLA POLITICA HA DA DIRE QUALCOSA A PROPOSITO?\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nUfficio Stampa Marevivo

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