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Claudio Bertolaccini e… l’Autremond

Claudio Bertolaccini è un autore schivo, poetico e sognatore. Da poco è uscita la ristampa del suo libro Il principe De L’autremond ri-editato dalla Darwin Edizioni che contiene quello che ha tutta l’aria di essere la concretizzazione di un sogno. Il libro è impreziosito da n contributo poetico della poetessa cadidata al Nobel Marcia Theophilo, da una tavola dell’illustratrice Iole Eulalia rosa ed è presentato dalla prefazione della scrittrice Elena Torre Noi l’abbiamo incontrato per sapere qualcosa di più su questa splendida storia d’amore.

Claudio Bertolaccini chi o cosa ti ha ispirato a scrivere quest’opera?

Sono una persona fragile come un bambino. Sentire la fragilità della mia esistenza e vedere la sofferenza nel mondo mi hanno indotto a rivolgere lo sguardo altrove, nella profondità dell’anima. Lì, nell’essenza della vita, ho sentito l’assenza della sofferenza, l’assenza di ogni conflitto: è stata un’esperienza liberatoria, illuminante, ridente, raggiante, che si è riflessa nella trama del romanzo, una storia d’amore.

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In che termini l’altro mondo si riflette in questa storia d’amore?

Ogni persona quando si innamora, se è totalmente coinvolto il suo cuore, vive specialmente all’inizio “nell’Autremond”. Si dimentica il senso del tempo, si torna bambini, si fanno cose insensate e si diventa poeti: non si è veramente innamorati se non siamo ispirati a far gesti poetici. Poi accade, per infinite ragioni, che riappare il senso del tempo e tutto ciò che è connesso al tempo, con i ritmi e le scadenze quotidiane.Così l’incanto poetico iniziale può in parte, anche in gran parte tramontare nella prosa quotidiana. Ma può anche accadere, per un’unica ragione, che la realtà non abbia il sopravvento sul nostro cuore, sulla nostra libertà interiore. Ed è quello che accade nel romanzo al protagonista, Francesco, al quale la realtà non riesce a trovare il verso, sicchè vive costantemente “nell’autremond”, innamorato di Beatrice, e cosa non fa per amore! Lei invece viene in parte colta dal mondo, dalla realtà, ma non del tutto. Il suo primo amore per il folle poeta Francesco non lascerà del tutto il suo cuore, e quell’amore le riserverà una sorpresa inaudita.

Quindi il romanzo è anche, tra le righe, una riflessione sul rapporto tra l’altro mondo e il mondo?

Sì. Per me il rapporto tra il mondo e l’altro mondo è una “Storia d’Amore” indimenticabile, che sopravvive al tempo. Nell’esistenza proviamo emozioni di ogni sorta, slanci, esitazioni, incanti e tormenti, ma tutto questo non cancella dal cuore l’Autremond, il mistero dell’Autremond. Anzi, proprio i momenti più intensi della vita ci avvicinano e ci fanno riflettere sull’altro mondo, su questo “primo amore” che non tramonta e rigenera da sempre l’esistenza. Per questo innamorarsi significa rigenerarsi e tornare a sognare e a far della propria vita poesia.

Intervista di: Cinzia Ciarmatori

Per ordinare il libro: info@paesedellautremond.com

www.paesedellautremond.com

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