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Marcia Theophilo: l’Intervista

Marcia Theophilo poetessa candidata al Premio Nobel per la letteratura, da sempre in prima linea nella difesa dell’ambiente, testimonial dell’Unesco e parte della giuria del prestigioso premio Un bosco per Kyoto, risponde alle nostre domande sull’edizione di quest’anno. Da sempre l’Accademia Kronos si impegna fattivamente nella la difesa dell’ambiente e della sua promozione nelle varie arti e organizza ogni anno questo premio. Ogni anno infatti vengono inoltre riconosciuti i Comuni virtuosi di tutta Italia che hanno fatto una scelta decisa sullo sviluppo sostenibile, oltre le singole personalità del mondo della letteratura, arte, spettacolo, musica, stampa che si sono distinte nell’educazione ambientale .\r\n

Quali le novità di quest’anno al Premio Un bosco per Kyoto?

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Grafica Divina
Un premio al primo presidente indio della Bolivia Evo Morales per aver introdotto nella costituzione del suo stato “Il Diritto alla Natura di esistere”.

\r\nÈ stato poi indetto il premio Editoria per l’ambiente che va alle scrittrici Elena Torre e  Anna Marani  e all’illustratrice Iole Eulalia Rosa per la pubblicazione “Storie dei cinque elementi” (Romano Editore e Darwin Edizioni)\r\n\r\nPresente il Presidente Morales che significato ha per lei?\r\nSono felice perché la cultura india ha un profondo legame con la foresta. Questa cultura è prima di tutto di rispetto e difesa del pianeta. L’ambiente è secondo me ciò che oggi c’è di più rivoluzionario. La sua è una risposta ufficiale ma è la prima volta che la natura è protagonista dei suoi diritti ed ha un ruolo sociale e civile. Non c’è civiltà senza il rispetto per la natura, dei fiumi, degli alberi, degli animali. La natura e la storia sono abbracciate. L’epoca in cui viviamo è segnata drammaticamente dallo stato di salute del nostro pianeta, l’unica casa in cui viviamo tutti, nessuno escluso. Spero che questo atto del presidente Morales sia monito per tutte le altre nazioni del mondo. Il Brasile, ad esempio, che possiede la parte più estesa della Foresta Amazzonica, non si è mai responsabilizzato sul futuro naturale di questa immensa distesa di verde.\r\n\r\nQuale poesia leggerà in omaggio  al presidente Morales?\r\nReciterò queste poesie in spagnolo e italiano perché penso che siano le più significative per questo momento.   \r\n\r\nSelva amazzonica\r\n\r\nOceano di alberi\r\nla terra creò la foresta\r\nverde per sei milioni di chilometri\r\nla piuma imita la foglia\r\nforza di elementi naturali\r\ncarrillon, martello,\r\nfischio,\r\ntrillare di uccelli\r\narara araponga pappagallo\r\ngabbiano reale\r\ndue ali\r\ndue metri di rami piumati.\r\n\r\nLa notte dell’armonia\r\n\r\nNella foresta esistono\r\npiù occhi che foglie\r\npiù cuori che pietre\r\nè la notte dell’armonia\r\nuna notte soltanto\r\nuna notte dell’anno\r\ne non si sa quale\r\ni cuori di tutti gli animali\r\nsi accendono luminosi\r\nscompaiono i corpi\r\ne tante luci vagano nel bosco\r\nquante le stelle nel cielo\r\nè la notte dell’armonia\r\nnon si divorano, né si conoscono\r\nsi incontrano il giaguaro e il tapiro\r\nil coccodrillo e il pirarucù\r\nil tucano e l’anaconda\r\nla farfalla e l’iguana\r\nil falco reale e il macaco\r\nè la notte dell’armonia\r\nper una notte soltanto\r\nnella foresta esistono\r\npiù occhi che foglie\r\npiù cuori che pietre.\r\n\r\nLei è costantemente in prima linea per difendere l’Amazzonia. Cosa può fare ognuno di noi per sostenere la causa?\r\nIo sono una guerriera, un’amazzone, in linguaggio indio Ycamiabas, la mia voce, la mia opera è l’opera di tutti i guardiani della foresta come quella dell’Unesco di cui sono testimonial per la biodiversità, del Bosco per Kyoto, del WWF sono generate da quella parte di autodifesa della natura, la terra è un organismo vivente di per sé, capace di generare la sua autodifesa.\r\n

Gli Indios vivono da millenni nella Grande Foresta, Indios e foresta si appartengono. La foresta è un mondo a parte, è un organismo vivo che respira, di cui ogni essere, ogni elemento è parte indispensabile, è questa coscienza  che gli indios non hanno mai perduto. Si vive tutti insieme, in uno stretto rapporto di simbiosi.

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 In Amazzonia le varietà di specie viventi, gli esseri umani e quelli che vivono nell’invisibile, le divinità e i miti si trasformano l’uno nell’ altro, per questo gli Indios non si sono mai considerati i padroni della foresta.

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Gli stessi nomi che gli indios portano sono di fiori o di animali oppure di altri esseri viventi, a rafforzare ancora una volta il legame profondo con la natura. Per vivere nella foresta bisogna imparare a trovarsi con le sue meraviglie a convivere con il fantastico, senza timore.

\r\nCosa si prova ad essere candidati al Nobel per la Letteratura?\r\nSono candidata al Nobel per la letteratura, sì, ma quello su cui mi soffermo a pensare di più è su quello che potrei fare per l’Amazzonia qualora lo vincessi.\r\n\r\nDopo Amazzonia Sempre a cosa sta lavorando?\r\nHo finito e pubblicato il libro “Boto il Delfino rosa”, racconto in prosa poetica, che nel 2012 ha vinto il premio Montale fuori casa a Sarzana. Ho altri due libri in attesa di pubblicazione, un’opera teatrale per ragazzi, La Dea Giaguaro, e un’epica sugli esseri della foresta di cui al momento non cito il titolo.\r\n\r\nIntervista di: Cinzia Ciarmatori\r\n\r\n 

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