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La Tempesta in scena a Viareggio

Un grande classico, inossidabile e attuale, del teatro inglese: “La Tempesta” di William Shakspeare. La grande interpretazione del decano del teatro italiano: Umberto Orsini. La regia, sospesa tra miraggio e sogno, rigore e provocazione, di Andrea De Rosa. Tra gli interpreti anche l’amatissimo attore di fiction, Rolando Ravello apprezzato in serie tc cult come “La Nuova Squadra”, “Crimini 2” e nel film dedicato a Marco Pantani “Il Pirata”.\r\n\r\nNuovo appuntamento con la straordinaria stagione del Teatro Politeama di Viareggio promossa dall’Assessorato alla Cultura con la Fondazione Toscana Spettacolo e Giulio Marlia, che porta in scena, martedì 25 gennaio (inizio ore 21,15. Prevendita da domenica 19 dicembre al Teatro Politeama Tel 0584 962035, punto vendita TuttoEventi/Festival Pucciniano in Viale Margherita n. 1 e on-line sul sito https://www.puccinifestival.it) una delle commedie più applaudite dal pubblico nel 2010 prodotta dal Teatro Eliso, Mercadante di Napoli e Ert Fondazione.\r\n\r\nSi rinnova sul palcoscenico il fortunato sodalizio tra Andrea De Rosa, attuale direttore dello Stabile di Napoli, e uno fra i più grandi attori italiani, Umberto Orsini, che insieme avevano affrontato l’impresa scenica di “Molly Sweeney” di Brian Friel, e che insieme affrontano, per la prima volta, uno dei testi più complessi della produzione shakespeariana.\r\n\r\nUna commedia – come ha scritto il Sole 24 Ore – “impeccabile. Anche concettualmente: una tempesta mentale, atemporale, di un uomo che si confronta col mistero della vita e soprattutto della morte”.\r\n\r\n“Una tempesta mentale”: sì, perché dall’ultimo capolavoro shakespeariano incentrato sulla figura di Prospero, mago e negromante, che spodestato del Ducato di Milano dal fratello finisce con la figlia Miranda su un’isola deserta, abitata solo dal mostro Calibano e dallo spiritello Ariel, isola dove tuttora vive; dalla vicenda narrata in retrospettiva (tutto è già accaduto), che è anche la retrospettiva dello stesso Shakespeare, summa della sua vita e della sua filosofia teatrale; dai temi trattati – la vendetta e il perdono, la morte e la rinascita, le colpe dei padri espiate dai figli, la schiavitù e la ricerca della libertà -; da tutto questo Andrea De Rosa trae per sintesi e sottrazione una riflessione sulla vecchiaia e sulla morte, sul rapporto tra realtà e illusione, sulla fine delle illusioni. Un labirinto della mente, un incubo sottile, esacerbante, con tratti di singolare lucidità conoscitiva. E del resto, “La Tempesta è un labirinto – scrive De Rosa -. E’ inutile cercare di uscirne: stare ad ascoltare le domande che il testo ti pone e restarci dentro è l’unica via”.\r\n\r\nUno spettacolo potente, dove spicca il Prospero di Umberto Orsini che scava le parole con forza e presenza scenica. Un Prospero che, come annota Gianfranco Capitta, “non impugna più la bacchetta magica, ma il bastone della vecchiaia, per aiutarsi a ritrovare il bandolo della vita. Tutto è già chiaro dall’immagine iniziale: un sipario di velluto rosso, stretto al centro del palcoscenico. Quell’isola magica è il teatro come luogo dell’illusione, e dell’illusione come teatro. Umberto Orsini si carica di anni, di barba e di tutto il portato del teatro del novecento”.\r\n\r\nAffianca Umberto Orsini un cast di bravi attori, alcuni già noti al pubblico teatrale, altri più giovani: Flavio Bonacci (Antonio), Rino Cassano (Ariel), Gino De Luca (Ferdinando), Francesco Feletti (Sebastiano), Carmine Paternoster (Marinaio), Rolando Ravello (Calibano), Enzo Salomone (Gonzalo), Federica Sandrini (Miranda), Francesco Silvestri (Alonso), Salvatore Striano (Marinaio). Scene e costumi sono a cura di Alessandro Ciammarughi, luci di Pasquale Mari, suono di Hubert Westkemper e la musica di Giorgio Mellone.\r\n\r\nProssimo appuntamento mercoledì 2 febbraio con i “Kataklò” e con lo show danzato rivelazione “Love Machines”.

Grafica Divina

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